Con l’obbligo di Green Pass per accedere nei luoghi di lavoro, ma anche solo per assistere ad uno spettacolo, le vaccinazioni sono decollate: in meno di un mese, da 16 settembre scorso, sono state 560.000 le somministrazioni in più delle prime dosi del vaccino anti Covid-19.
La struttura commissariale ha infatti calcolato che senza la certificazione verde le prime somministrazioni attese erano 1.208.272, mentre con l’approvazione dell’obbligo del Green pass sono diventate 1.768.226, che corrisponde ad un +46%.
Boom anche di tamponi
Contemporaneamente, anche la domanda di tamponi. In un mese, ha fatto sapere la Fondazione Gimbe, la richiesta di test è aumentata del 57%: “la media mobile a 7 giorni è passata da 113 mila del 6 agosto a 178 mila il 7 settembre per poi stabilizzarsi tra 175mila e 185mila, documentando indirettamente l’esistenza di una fascia di popolazione non intenzionata a vaccinarsi”.
Però in molti pensano già alla terza dose, tanto che le farmacie di Lazio, Liguria, Marche e Veneto (dove sono iniziate da qualche giorno le somministrazioni) stanno registrando una forte richiesta da parte delle fasce di popolazione che ne hanno diritto, in primis anziani ha detto Federfarma.
I “fragili”, invece, quasi sempre sono convocati direttamente dalle strutture dove sono in cura a chiamarli per la somministrazione
Intanto, da venerdì 15 ottobre il Green pass diventa obbligatorio per l’accesso a tutti luoghi di lavoro, sia nel settore pubblico sia nel privato, fino al 31 dicembre, termine dello stato d’emergenza (salvo proroghe).
Gli ultimi due Dpcm hanno definito le nuove regole e le Faq del Governo ne hanno ulteriormente chiarito le modalità.
Chi deve averlo
Per quanto riguarda gli uffici pubblici, l’obbligo vale per il personale dipendente, ma anche per tutti coloro che accedono alle pubbliche amministrazioni occasionalmente, per svolgere attività lavorativa, di formazione o di volontariato.
Devono quindi d’ora in poi, almeno sino a fine 2021, dotarsi di Green pass gli operatori dei servizi di pulizia, ma anche della ristorazione, manutenzione e rifornimento dei distributori automatici, i consulenti, i corrieri.
Di certificato “verde” dovranno fornirsi anche i visitatori a qualunque titolo e le autorità politiche.
L’unica categoria esclusa è quella degli utenti dei servizi e coloro che sono esentati dalla vaccinazione con un certificato medico.
Chi lavora sempre in smart working non è tenuto ad avere il Green pass, ma il lavoro agile non può essere utilizzato per eludere l’obbligo. Questo vale in particolare per i dipendenti pubblici, che progressivamente torneranno in presenza.
E chi ne è sprovvisto?
Chi non ha il pass deve essere allontanato e ogni giorno di mancato servizio è considerato assenza ingiustificata. Lo stipendio viene sospeso fin dal primo giorno di assenza ma in nessun caso si può essere licenziati. Nel periodo d’assenza, inoltre, non maturano né contributi né ferie. Chi è senza il pass sul posto di lavoro rischia una sanzione da 600 a 1.500 euro mentre il datore di lavoro che non controlla incorre in una sanzione da 400 a mille euro.
Il personale amministrativo e i magistrati per l’accesso agli uffici giudiziari devono esibire il certificato. L’obbligo non si estende ad avvocati, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione, testimoni e parti del processo.
Le verifiche di possesso
I controlli possono essere effettuati con l’app VerificaC19 oppure con i software messi a disposizione come già avviene per la scuola.
Vanno fatti ogni giorno, possibilmente al momento dell’accesso e anche attraverso il sistema dei tornelli, a tappeto o a campione a cura del datore di lavoro. Nel settore pubblico ciascuna amministrazione è autonoma nell’organizzarli e, qualora non fosse possibile controllare tutti, le verifiche a campione devono essere svolte “in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione”.
I clienti che ricevano in casa un idraulico o un elettricista non sono tenuti al controllo, in quanto non sono datori di lavoro ma stanno acquistando servizi, ma è loro facoltà chiedere il pass. Al contrario, il datore di lavoro di colf o badanti è tenuto a verificare che la dipendente abbia il pass. I clienti non sono tenuti a verificare il pass di tassisti o conducenti di Ncc.
L’obbligo non si applica a chi per condizione medica non può vaccinarsi. Per il personale della P.a. esente dalla campagna vaccinale il controllo sarà effettuato con un QR code che il governo sta predisponendo, nel frattempo non potrà essere soggetto ad alcun controllo.
Il certificato verde attesta di aver fatto almeno una dose di vaccino, di essere risultati negativi a un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti, oppure di essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.