Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge sul green pass, pubblicato adesso in Gazzetta Ufficiale.
Si tratta del decreto legge 127 che non dovrebbe modificare nulla per la scuola, poiché il riferimento rimane l’art.9 ter del dl 52/2021 che era stato introdotto con il dl 111 del 6 agosto. Il dl 127 modifica il dl 52/2021 e introduce nuove disposizioni, ma non va a modificare l’art. 9 ter.
Nei prossimi giorni proseguirà in Parlamento la conversione in legge dei dl 111 e 122 che riguardano più direttamente la scuola.
Per quanto riguarda il decreto appena firmato dal capo dello Stato, questo rende il Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro, pubblici e privati dal 15 ottobre fino al 31 dicembre. Viene dunque esteso a 23 milioni di lavoratori, sia pubblici che privati, il certificato verde.
Rigide le sanzioni per chi dovesse essere sprovvisto di green pass, previste multe da 600 a 1.500 euro ma anche lo stop dello stipendio per chi è senza certificazione verde, non il licenziamento.
Si legge infatti al punto 6:
“Il personale di cui al comma 1, nel caso in cui comunichi di non essere in possesso della certificazione verde COVID-19 o qualora risulti privo della predetta certificazione al momento dell’accesso al luogo di lavoro, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata di cui al primo periodo non sono dovuti la retribuzione ne’ altro compenso o emolumento, comunque denominati”.
Il dipendente senza passaporto vaccinale è, dunque “considerato assente ingiustificato e, a decorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque non oltre il 31 dicembre 2021”.
Multe anche per i datori di lavoro che non controllano, con multe che vanno da 400 a mille euro.
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