Si accavallano le idee e le proposte su come gestire in modo fluido il controllo scuola del possesso del Green pass tra il numeroso personale scolastico: c’è chi vorrebbe una collaborazione attiva tra le Asl e le scuole ed evitare così i controlli quotidiani, chi spera nell’utilizzo di ‘totem, come a Trento, e chi paventa un decreto legge per superare i problemi di privacy.
Di sicuro, in assenza di novità, per i dirigenti scolastici si prospetta un impegno ulteriore non indifferente, tanto che diversi di loro temono caos e valanghe di ricorsi.
Secondo Roberto Novelli, deputato di Forza Italia, componente della commissione affari sociali, la soluzione già c’è ed è solo a portata di mano: è quella di impiegare “i percettori di reddito di cittadinanza nelle attività di controllo delle certificazioni verdi”.
Si tratta di una decisione che andrebbe incontro ai dirigenti scolastici, visto che “ormai quotidianamente i presidi italiani denunciano come sia per loro impossibile garantire il giornaliero controllo dei Green pass per l’accesso alle strutture scolastiche”.
Secondo il deputato forzista, “al netto della necessità di rivedere questo strumento, e fuori dalla facile demagogia che si può fare al riguardo, questa è l’occasione di dimostrare che l’impiego dei percettori del reddito può essere utile per accompagnare le amministrazioni locali nella gestione delle emergenze”.
Secondo Novelli, chi percepisce il reddito di cittadinanza, fortemente voluto e ottenuto dal M5s, “deve svolgere tra le 8 e le 16 ore settimanali di lavoro socialmente utile secondo i Progetti Utili alla Collettività varati dai comuni”.
In Italia, ad oggi, oltre un milione di nuclei familiari percepiscono il reddito di cittadinanza ma, secondo quanto riportato da Anci, appena poco più di 5mila persone sono impiegate nei lavori socialmente utili.
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