Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 settembre scorso, il decreto 122 verrà depositato in Parlamento nei prossimi giorni per essere convertito in legge entro il 10 novembre.
Il provvedimento, titolato “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale”, servirà soprattutto fare un po’ di chiarezza in materia di green pass, dal momento che nei due decreti precedenti, il 105 del 23 luglio e il 111 del 6 agosto, alcuni punti erano davvero poco chiari.
Si veda in proposito il nostro precedente articolo sulla questione.
Nonostante tutto anche il decreto 122 contiene alcuni passaggi che meriterebbero un approfondimento.
Per esempio per il personale non scolastico che accede alle strutture per motivi di servizio o di lavoro la verifica sul rispetto delle prescrizioni oltre che dai dirigenti scolastici e dei servizi educativi deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro “esterni”, con quali modalità non è però molto chiaro.
“Molti dei dubbi che si erano aperti con i precedenti provvedimenti – sottolinea Massimo Nutini, componente la commissione istruzione dell’Associazione Nazionale dei Comuni – sono stati chiariti. Qualche piccola limatura, ove necessario, potrà essere apportata in sede di conversione. I maggiori problemi derivano dalla decorrenza di questi nuovi obblighi: il decreto è del 10 settembre e già da subito deve essere applicato in tutte le scuole e in tutti i servizi. Forse un po’ di tempo, almeno per informare i genitori ed il personale non scolastico, sarebbe stato necessario. Ciò tenuto conto che anche il programma che semplificherà, forse, i controlli sul personale scolastico è completamente da collaudare, perché sarà a regime solo da lunedì 13”.
Le limature – chiarisce Nutini – riguardano non solo la questione dei genitori per i quali, a suo parere, si dovrebbe eliminare la richiesta del certificato, almeno per chi si trattiene per brevi periodi, ma anche il doppio controllo sul personale esterno che accede alle strutture per motivi di servizio o di lavoro: “Credo dovrà essere chiarito che la ratio della norma non è quella di prevedere due addetti sul portone della scuola a controllare la stessa persona. A mio parere il controllo da parte del datore di lavoro esterno avviene prima dell’accesso all’edificio scolastico o educativo mentre il controllo al momento dell’accesso è a carico del dirigente scolastico o responsabile del servizio educativo, per il tramite dei loro delegati. Ma sarebbe bene che la norma lo precisasse in modo da evitare possibili applicazioni diverse della stessa disposizione”.
Su entrambe le questioni non è da escludere che il ministero intervenga con una circolare interpretativa già nei prossimi giorni senza attendere la possibilità di emendare la norma, in sede di conversione.
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