I contagi sono tornati pericolosamente a salire, le terapie intensive cominciano a riempirsi e la quarta ondata è dietro l’angolo. Il governo è costretto a intervenire per provare a frenare l’avanzata inarrestabile del virus. Ci sarà un vertice ad inizio settimana prima della cabina di regia (probabilmente mercoledì) che darà il via a un nuovo inevitabile decreto. Obiettivo duplice quello del governo: quello di usare il pugno duro contro i non vaccinati e premiare chi ha ricevuto l’immunizzazione salvando da nuove restrizioni. In altri Paesi europei come Austria, Germania, Belgio e Olanda, le chiusure sono diventate necessarie, l’Italia ha ancora un vantaggio come ricorda Speranza, dato dal numero più alto di vaccinazioni.
E allora si lavora al “super Green pass” come annunciato dal ministro Brunetta ieri. Distinguere tra chi è vaccinato e chi no, in questo caso certificato rilasciato con i tamponi negativi e valido solo per andare al lavoro, escludendo da luoghi come bar, ristoranti, cinema e teatri i no vax. Ancora solo ipotesi, il ministro della pubblica amministrazione ha infatti usato il condizionale, ma facendo capire che qualcosa bolle in pentola. Anche perché il Natale è dietro l’angolo e le rassicurazioni delle ultime settimane rischiano di svanire se la situazione dovesse peggiorare. Conseguenza nuove restrizioni in locali, ristoranti e il ritorno della mascherina all’aperto.
Si discute anche di rendere obbligatorio il Green pass nei mezzi pubblici, così come agli impiegati della Pubblica Amministrazione. La durata del certificato verde sarà certamente ridotta da 12 a 9 mesi, mentre la terza dose verrà autorizzata dopo 5 mesi (e non 6 come adesso) dopo l’ultima somministrazione. Sarà ridotta anche la validità dei tamponi, 48 ore per i molecolari, 24 per gli antigenici.
Ci sarebbe poi la proposta lanciata da alcuni governatori di adottare il modello tedesco, quello delle 2G, ovvero vaccinati (Geimptf) e guariti (Genesen). Come riporta il ‘Corriere della Sera’ il Green pass verrebbe rilasciato solo a queste due categorie, la terza categoria, quella dei 3G consentirebbe di ricorrere al tampone ma senza avere accesso alle attività culturali, sociali e ricreative, dunque niente bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri, discoteche e stadi. Possibile invece accedere ai luoghi di lavoro.
Per quanto riguarda gli insegnanti e il mondo della scuola, si torna a parlare dell’ipotesi di obbligo vaccinale come già per i sanitari, in quanto a contatto con un numero elevato di persone. C’è chi invoca la corsia preferenziale per loro per quanto riguarda la terza dose, in attesa dell’ok dell’Ema per il vaccino per la fascia 5-11 anni.
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