Cosa accadrà quando all’ingresso della scuola si dovesse presentare un docente non vaccinato e privo di Green pass? Più dubbi che certezze, abbiamo già commentato. Secondo il Ministero dell’Istruzione il mancato possesso della certificazione verde è da equiparare all’assenza ingiustificata e comporterà, decorrere dal quinto giorno, la sospensione del docente e la riammissione in servizio non appena si sia acquisito il possesso del certificato verde, come riferiamo in un articolo precedente.
Numerosi interrogativi iniziano a circolare tra gli istituti che a breve si troveranno ad avere a che fare con i controlli del Green pass, con la sospensione dei docenti non vaccinati, con la loro sostituzione, con la ricerca del supplente.
Una preoccupazione riguarda la possibile instabilità degli istituti sul fronte organizzativo ma anche didattico. Un docente non vaccinato, infatti, potrebbe presentarsi un giorno a scuola col tampone (che lo “copre” per 48 ore) e poi nei giorni successivi esserne privo (incorrendo nella sospensione), per poi tornare in aula col tampone successivo e dopo due giorni assentarsi ancora, in un balletto di assenze e presenze che, moltiplicato per più docenti, è potenzialmente in grado di mettere in ginocchio un istituto.
Una conseguenza ulteriormente problematica è la seguente: sarà facile per i dirigenti scolastici trovare supplenti disponibili a sostituire un collega non vaccinato che potrebbe fare va e vieni da scuola, tra un tampone e l’altro, generando una vera e propria impasse della didattica e delle condizioni di grande incertezza per i supplenti stessi?
C’è già chi scommette che tali cattedre vacanti saranno impossibili da coprire, aggravando la situazione già drammatica degli organici di inizio anno scolastico, cui si aggiunge – lo ricordiamo – il problema degli assenti per Covid o per quarantena. L’obbligo di vaccino – è innegabile – per quanto “odioso” per taluni, avrebbe risolto un po’ di criticità.
Tuttavia – è bene precisarlo – la sospensione dello stipendio agirà da deterrente per quei va e vieni che abbiamo ipotizzato possano verificarsi.
Ricordiamo, infatti, che la nota esplicativa del Ministero dell’Istruzione precisa che la retribuzione viene sospesa sin dal primo giorno in cui il docente non sia in grado di esibire la certificazione richiesta dal dirigente scolastico, ma la sostituzione del docente avverrà non prima del quinto giorno di “assenza ingiustificata”, momento in cui scatta la sospensione formale del servizio. In altre parole il documento distingue tra una prima sospensione informale dal servizio (nei primi 4 giorni) e una successiva sospensione formale (dal quinto giorno in poi).
Non ultimo, tra i problemi che potrebbero verificarsi – ci segnalano alcuni dirigenti scolastici – potrebbe essere quello relativo alle file che potrebbero costituirsi durante il controllo delle certificazioni verdi o comunque a quell’aggravio di burocrazia che potrebbe comportare, per i docenti, la necessità di anticipare il momento di arrivo a scuola, nell’ottica di iniziare la didattica con la usuale puntualità. Qualche insegnante pare stia obiettando: non siamo tenuti a venire a scuola prima, se non nella misura di cinque minuti, a garanzia della puntualità in aula.
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