Con il decreto in Gazzetta Ufficiale dal 6 agosto, si ufficializzano tutte le misure annunciate nei giorni scorsi, soprattutto la questione Green Pass obbligatorio a scuola, con tanto di sospensione dello stipendio in caso non venga presentato, che entreranno in vigore a partire da settembre per garantire il rientro in classe in presenza in sicurezza.
A tal riguardo, anche la sottosegretaria dell’Istruzione Barbara Floridia ha espresso la sua opinione, affidando alla propria pagina Facebook alcune dichiarazioni.
“Partiamo da un punto fondamentale. La grande priorità è quella di presentarci il prossimo anno scolastico con le scuole di ogni ordine e grado aperte garantendo la didattica in presenza a tutte le studentesse e a tutti gli studenti italiani – esordisce la sottosegretaria -. Per raggiungere questo obiettivo serve il Green pass anche nel mondo della scuola”.
“Detto questo, il malessere c’è – è innegabile – ed è dato certamente da due fattori fondamentali: le sanzioni previste per i docenti e i dirigenti e la poca chiarezza della norma in alcuni punti, che può generare confusione. Sulle sanzioni è in corso una riflessione perché politicamente non condivido pienamente questa strada. Credo che gli insegnanti e i dirigenti – continua – abbiano dimostrato grande capacità e abnegazione nei confronti del loro lavoro e certamente va controllato il rispetto dell’obbligo del Green pass, ma non in questo modo”.
E aggiunge: “inoltre bisogna al più presto declinare meglio alcuni aspetti della normativa proprio per aiutare i dirigenti nell’organizzazione.
Per esempio: chi deve misurare la temperatura, lo fanno a casa o bisogna farlo a scuola? Il personale che ruota intorno alla scuola deve possedere anch’esso il Green pass? Per questo mi sono attivata per fare chiarezza. Serve una nota che chiarisca. Le scuole non vanno ingolfate ma supportate!”
Infine, Barbara Floridia conclude dicendo: “Dobbiamo aiutarle e supportarle per far sì che l’utilizzo di questo strumento rappresenti davvero una misura di sicurezza e non una fonte di problemi, né qualcosa che possa intimorire presidi e docenti nello svolgimento del loro importantissimo ruolo”.