Sulla questione del green pass a scuola e nei luoghi di lavoro in genere sta scoppiando il caos.
Le organizzazioni sindacali, dopo una prima apertura di qualche giorno fa, hanno modificato la propria posizione e nella giornata di oggi hanno diramato un comunicato che prelude ad uno scontro di cui, in questo momento, è difficile prevedere gli esiti.
Qualche giorno fa i sindacati del comparto scuola avevano infatti ribadito che il Governo, ove ne avesse ravvisato la necessità, avrebbe potuto e dovuto adottare, sotto propria responsabilità, le disposizioni di legge finalizzate ad affrontare la situazione.
Ma, nel comunicato di queste ore i sindacati accusano il Governo di aver deciso di introdurre l’obbligo del green pass in modo unilaterale.
Lo scontro più pesante riguarda però le sanzioni previste per il personale non in regola con il green pass.
E, proprio sul tema delle sanzioni, anche le forze politiche si stanno muovendo. Le proteste arrivano persino da esponenti del Governo: il sottosegretario Rossano Sasso (Lega) ha già fatto sapere che la Lega ha pronti diversi emendamenti al decreto del 6 agosto, mentre la sottosegretaria Barbara Floridia (M5S) ha formulato una propria proposta alternativa alle sanzioni.
Secondo Floridia, infatti, i docenti non vaccinati potrebbero essere impiegati nelle biblioteche, nei laboratori o nelle segreterie (resta però da capire come potrebbero essere utilizzato, in questa ipotesi, il personale Ata non vaccinato).
Per la verità stupisce un po’ la presa di posizione dei due sottosegretari se si considera che il decreto legge sull’obbligo di green pass è stato approvato con voto unanime del Consiglio dei Ministri come avevano sottolineato gli stessi Ministri presenti alla conferenza stampa del 5 agosto.
Per intanto arriva anche la notizia che al Ministero dell’Istruzione si sta lavorando per predisporre la circolare applicativa sulle modalità di controllo del green pass. Da quanto sta trapelando sembra che i problemi più difficili da risolvere siano due: da un lato quello relativo al rispetto delle norme sulla privacy e dall’altro quello sull’applicazione delle sanzioni.
Su quest’ultimo punto va chiarito che la sospensione del rapporto di lavoro non ha i caratteri della sanzione disciplinare e dunque potrà essere adottata dall’Amministrazione scolastica senza seguire le regole del codice disciplinare.