Da Torino Napoli, passando da Como e Roma, ascoltiamo il parere di alcuni dirigenti scolastici sulle possibili multe per i docenti e personale non vaccinati. Le loro voci, da territori diversi, sono comunque concordi nel segnalare la difficoltà del momento e la confusione sul tema, il problema comune infatti è quello delle risorse e della poca chiarezza nelle indicazioni.
Massimiliano Branchi, dirigente dell’IC Valmorea (Como) ha affermato: “Penso che i dati siano già conosciuti da parte delle strutture sanitarie. Abbiamo a suo tempo comunicato i docenti in servizio. Ci sono i dati dei docenti che si sono registrati per il vaccino. Quindi mi pare che già sia tutto a disposizione dell’amministrazione sanitaria per verificare il tutto. Come per i vaccini degli studenti esiste l’anagrafe nazionale. Così si può fare anche per i docenti. La multa alle scuole, a mio parere, è un modo per rallentare il tutto. Ovviamente da parte mia massima disponibilità ad eseguire i controlli dovuti”.
“Credo che sia abbastanza scontato che il DS debba essere responsabile di garantire la sicurezza della scuola, ma dovrebbe avere gli strumenti per farlo – dichiara Antonietta Mastrocinque, dirigente dell’IC di Castellamonte (To) -. In questo particolare caso tali strumenti non sono affatto chiari: il malcontento deriva dal fatto che prima si mettono davanti le sanzioni e poi, forse, si chiariscono i modi per esercitare il potere di controllo”.
Damiana Periotto, dell’IC G. Gabelli, Torino, ci scrive: “Io cercherò di farlo il controllo perché penso e spero davvero di tutelare i bambini. La multa mi sembra eccessiva. Perché non sarà semplice farsi dare la documentazione, quindi anche il rischio di multa”.
“Ritengo che siamo chiamati a tener conto di più aspetti e non solo multe o controlli – Afferma Tommaso Da Luca dell’IIS Avogadro, Torino -. Sarebbe necessario, e questa è l’opinione di molti dirigenti del territorio torinese e non solo, un protocollo chiaro ed esauriente per darci le indicazioni su come procedere. Per esempio, come procedere nel caso di supplenti che arrivano e si fermano per un breve periodo? Oppure cosa fare nel caso in cui coloro che tra il personale abbiano fatto ricorso al Tar e lo ottengono? E ancora, nel caso di non vaccinati, cosa facciamo comunichiamo all’ASL di riferimento che poi dovrebbe accertare il dato e quindi la multa sarà comminata in ritardo e nel frattempo il docente o il membro dello staff cosa fa? Ci attendiamo soluzioni chiare, che impediscano di fare ulteriori pasticci”.
Albina Arpaia, 39° Circolo Didattico G. Leopardi di Napoli asserisce: “Seppure nel caso dovremmo comminare sanzioni l’ultima parola è quella del DS, chiediamo maggiori risorse per poter effettuare controlli seri. Nelle scuole con numeri alti di personale e studenti come sarà possibile gestire questo ulteriore compito che ci si chiede di portare avanti? Perché non creare un organico Covid così da far fronte a tutto ciò?”
Ferdinando Sciacca, dell’IC Viale Vega, Ostia (Roma) scrive: “Il tema è moto caldo e credo che tutti noi dirigenti scolastici stiamo aspettando indicazioni, tenendo conto che dovranno essere risolte questioni spinose come quella della privacy rispetto ai dati che eventualmente potrà o dovrà fornirci l’ASL. Come faremo infatti ogni giorno a verificare il possesso del Green Pass? Chi lo dovrà fare, il personale che controlla gli ingressi e in che modo potrà essere tutelato l’accesso a scuola dei bambini e delle bambine se bisogna contemporaneamente verificare con l’app il possesso del pass? Se fosse possibile ricevere l’elenco dei vaccinati e poterli così escludere dai controlli quotidiani sarebbe molto utile, ma sarà fatto?”
E riportiamo infine anche il parere di due DS che hanno voluto conservare l’anonimato, uno di Torino e uno di Milano.
“Ritengo che sia l’ennesima incombenza che grava su di noi DS, un ulteriore aggravio su un lavoro già pieno di carichi. Sarebbe stato più opportuno che fossero le ASL ad effettuare il controllo e a restituirci i nominativi di coloro che non sono in regola, esattamente come avviene per le vaccinazioni degli allievi. Poi, io sono un dirigente dello Stato, Dunque prendo atto della normativa e provo a farla rispettare, visto che uno dei miei compiti principali è questo“.
“Penso che la vaccinazione in questo momento sua l’unica alternativa o strada per uscire da questo tunnel, ma che sia il sistema sanitario valutando rischi e opportunità a dovere vigilare sul senso di responsabilità individuale, rassicurando e quindi avviando alla vaccinazione i soggetti non a rischio e tutelando quelli a rischio per mettere tutti in sicurezza”.
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