Dalle colonne del Foglio, che lo ha intervistato, Luigi Berlinguer lancia dure accuse nei confronti dei sindacati ma anche un avvertimento a Draghi e al ministro Bianchi: “Ci vuole un atto energico dello stato, del premier, per superare i ritardi, garantire le lezioni in presenza. Accelerare”.
E subito dopo: “Chi ammicca ai professori no vax non fa altro che politica da strapazzo”.
Al giornalista che gli chiede “Ai sindacati che si stanno opponendo alle vaccinazioni, ai sindacati che combattono il green pass cosa risponde?” Berlinguer risponde: “Dico che fanno gli interessi di categoria ma non l’interesse della scuola. Nessuna difficoltà può mettere in discussione il diritto allo studio”.
“L’attività educativa – spiega l’ex Ministro – non è un’attività come tante. E’ un’attività primaria. Il Paese è la scuola. La scuola fa il Paese. Gli insegnanti devono essere rispettati, ma devono portare rispetto alla loro professione. Il loro obbligo è nei confronti dei ragazzi. Come si fa a non commuoversi e seguire l’invito di Papa Francesco? Ha detto che vaccinarsi è un atto d’amore. Rimane questa la migliore frase che si potesse rivolgere. Non può che essere l’insegnante il primo a insegnare ‘amore. Perché si è dunque preoccupati?”
Sulla questione abbiamo sentito anche Raffaele Iosa, già dirigente tecnico che con Berlinguer aveva collaborato molto per la scrittura della Regolamento dell’autonomia.
“Luigi Berlinguer – sostiene Iosa – ha il coraggio delle verità essenziali, in un’epoca di confusione e demagogia. I suoi argomenti mettono finalmente insieme politica, pedagogia, deontologia. Spero che la sua aspra e saggia critica venga recepita subito. Per i nostri studenti in primis, ma anche per i tantissimi insegnanti che non solo si sono vaccinati come dovere civile, ma che desiderano un ritorno a scuola sereno e sicuro, senza corporativismi”.
Alle parole di Berlinguer e di Iosa fanno da cornice le dichiarazioni rese dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a margine del Meeting di Rimini: “La Cisl chiede al Governo e al Parlamento di assumersi per intero le proprie responsabilità approvando una legge che introduca l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini. Il nostro sindacato sosterrà questa impostazione”.
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