Sul Green Pass scuola la Lega rimane l’unico partito di governo a dire no. Nella giornata di incontri del ministro dell’Istruzione con esperti, parti sociali e sindacati, all’indomani del confronto dello stesso Patrizio Bianchi con il premier Mario Draghi, il M5s sembra scrollarsi di dosso i dubbi delle passate settimane. E volere dare il suo assenso alla linea della maggioranza del governo. L’annuncio arriva direttamente da Giuseppe Conte, leader in pectore dei pentastellati, uscendo all’ora di pranzo di martedì 27 luglio dalla Camera dei deputati.
“Sul Green Pass si sta chiedendo un onere. Questo ci mette in sicurezza e ci consente maggiori aperture”, ha detto Conte.
L’ex premiere ha aggiunto che “il M5S è sempre stato un pilastro” durante la pandemia e “certo non mancherà il nostro contributo”,
Sulla scuola, ha detto ancora il presidente del Consiglio uscente, “noi dobbiamo far di tutto per consentire le lezioni in presenza, la Dad si è sviluppata per troppo tempo. Ora dobbiamo crearne le condizioni, lo dico al Ministro e al presidente”.
La linea più decisa del M5S sul Green Pass è emersa durante gli incontri dell’ex premier svolti nel corso della mattina a Montecitorio, in particolare nella riunione con i membri della commissione Cultura.
A Conte, riferiscono le agenzie di stampa, è stato chiesto di dare una linea chiara al Movimento.
Conte, si apprende ancora, avrebbe assicurato ai deputati che del tema parlerà con il premier Mario Draghi, con il ministro Roberto Speranza e con il viceministro Pier Paolo Sileri.
I “grillini” sembrano allinearsi, quindi, a diversi altri partiti di governo. Ad iniziare dal Pd, con l’ex leader Nicola Zingaretti che nella stessa giornata ha ribadito l’esigenza durante l’inaugurazione, all’aeroporto di Fiumicino, del nuovo Punto vaccini.
“Dobbiamo portare l’Italia fuori dall’incubo del Covid e ridare agli italiani la libertà di vivere. La nostra Regione vuole fare la propria parte anche con questo ‘Vax & Go’ che è una bellissima opportunità per vaccinarsi”.
Con il Partito Democratico, a sostenere il green pass, che in ambito lavorativo corrisponde di fatto ad un obbligo vaccinale, poiché altrimenti il dipendente sarebbe costretto a fare il tampone tre volte a settimana, ci sono anche Italia Viva, Leu e Forza Italia (come confermato dall’on. Valentina Aprea durante la ‘diretta live’ di oggi della Tecnica della Scuola), promotrice pure di un disegno di legge, prima firma della deputata azzurra Licia Ronzulli, con cui si vorrebbe obbligare il personale scolastico alla vaccinazione alla pari di quello sanitario e fare quindi scattare la sospensione dal servizio pure senza stipendio in caso di rifiuto.
La Lega, quindi, rimarrebbe l’unico partito di governo ad opporsi. “Il green pass per accedere agli istituti scolastici? Non scherziamo, piuttosto dobbiamo continuare a vaccinare gli anziani e le persone fragili”, ha ribadito il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in Umbria, a margine della sua presenza a sostegno del referendum sulla Giustizia.
“Il vaccino salva la vita e questo è fuori discussione, ma dico no nell’obbligare i bimbi di 12-13 anni alla vaccinazione”, ha tagliato corto il leader del Carroccio.
Una posizione confermata anche alla Tecnica della Scuola dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso: “come si fa a lasciare fuori uno studente di 12 anni perché i genitori non se la sentono di vaccinarlo?”, ha detto il leghista.
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