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Green pass a scuola, si fanno sospendere per fare ricorso al Giudice: obbligo inaccettabile, poi ci vaccineremo

Il vaccino rimane lo strumento principale per vincere il Covid-19, ma imporlo con il Green pass è inaccettabile: a pensarla così sono i Cobas Scuola, al punto che quattro componenti dell’Esecutivo Nazionale del sindacato di base, che il 12 ottobre hanno annunciato che si faranno sospendere dal servizio per mancata presentazione a scuola del certificato verde. I sindacalisti intendono ricorrere davanti al Giudice del lavoro e sollevare la questione di costituzionalità, con particolare riferimento alla sanzione della sospensione del rapporto di lavoro e dello stipendio dopo 5 giorni di assenza “ingiustificata”: una condizione imposta dal Governo, che a loro dire “viola pesantemente il diritto costituzionale al lavoro e alla retribuzione, previsti dagli artt. 4 e 36 della Costituzione”.

Quello dei Cobas Scuola è un ricorso dal “carattere politico, teso a garantire il diritto al lavoro (una rivendicazione che accomuna sia i vaccinati che i non vaccinati)”.

Riferisce ancora il sindacato di base che due dei quattro membri dei Cobas hanno già deciso che, dopo la sospensione e l’avvio del ricorso, che si sottoporranno a vaccinazione.

Ne consegue che per i Cobas Scuola la vaccinazione, “nella situazione determinata da decenni di tagli alla sanità” uno strumento fondamentale, anche se non l’unico, per combattere la pandemia. Al tempo stesso, però, ritengono assolutamente inaccettabile il surrettizio obbligo vaccinale che è stato introdotto, col cosiddetto Green Pass, per una categoria, il personale scolastico, che volontariamente – parliamo di circa il 90% dei lavoratori – ha scelto di ricorrere al vaccino”.

L’organizzazione sindacale, infine, chiede che la scuola torni ad essere luogo di formazione del pensiero critico e perché le ingenti risorse del Recovery Plan vengano utilizzate diversamente da come sta avvenendo, invertendo quella logica che, a partire dalla cosiddetta Autonomia, ha progressivamente impoverito la pubblica istruzione.

Il prof che dice no e fa lezione all’aperto

Nelle passate settimane diversi lavoratori della scuola hanno deciso di non presentare il Green pass e farsi sospendere dal servizio. Uno di loro, un docente della provincia di Cuneo, ha anche svolto una lezione all’aperto, davanti all’istituto scolastico dove presta servizio, l’istituto superiore statale per geometri Virgilio. Il prof, 52enne, insegnante di Topografia dal 198,: ha deciso di intrecciare un cesto di vimini.

Il docente di scuola superiore ha anche annunciato che se l’emergenza continuerà anche nel 2022 rimarrà per tutto l’anno scolastico senza stipendio e senza la possibilità di insegnare o entrare a scuola. Nel conto ha messo anche la possibilità, al momento comunque non prevista dalla normativa.

Il docente che dice basta ai tamponi

Anche un docente di Arte nella scuola secondaria statale Signorelli di Orvieto, da martedì 28 settembre è stato sospeso ed è senza stipendio perché privo di Green pass. Anche a lui si addebita la mancata vaccinazione e presentazione del certificato verde, dopo che ha deciso di interrompere pure i tamponi necessari per ottenere il certificato.

L’istituto dove insegna ha avviato le procedure di sostituzione del docente per dare continuità didattica alle sette classi a cui è stato assegnato all’inizio dell’anno scolastico.

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Alessandro Giuliani

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