Fine agosto rovente per le polemiche contro il Green pass scuola. Un giornalista di Repubblica, Francesco Giovannetti, è stato aggredito e minacciato di morte a cinque minuti dall’arrivo alla manifestazione del personale scuola (indetta nei giorni scorsi dal Coordinamento Nazionale Docenti e Ata), in protesta contro gli ultimi provvedimenti del Ministero dell’Istruzione.
“Pochi minuti prima dell’inizio formale del sit-in, un uomo mi ha colpito alla faccia con 4-5 pugni al viso,” racconta. E continua: “Ho chiesto a un gruppetto di persone se avevano voglia di parlare, di rispondere a delle domande. Mi hanno chiesto per chi scrivessi e hanno iniziato a criticare Repubblica, ma in maniera civile”. Quindi si è inserito il facinoroso.
L’arrivo degli agenti della polizia ha scongiurato il peggio. Non si è fatta attendere la risposta del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Massima solidarietà al giornalista di Repubblica, aggredito stamattina davanti al Ministero dell’Istruzione durante una manifestazione contro il Green pass. Sono atti ingiustificabili, che offendono l’immagine della scuola, che è luogo di dialogo, di confronto, di tolleranza”.
Stessa solidarietà arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza, che dichiara: “Ancora una violenta e inaccettabile aggressione, ai giornalisti coinvolti va la mia piena solidarietà. Dobbiamo dire basta a questi gravi episodi”.
Al centro della protesta, ragioni di edilizia scolastica, il nodo delle classi pollaio e dell’insufficiente numero di docenti per l’inizio dell’anno scolastico, nonché i canali di reclutamento e il precariato, entrambi must di ogni protesta del comparto scuola.
E sul Green pass la protesta raggiunge il capo del Governo: “Il governo Draghi ha istituito il Green pass per scaricare le responsabilità dei mancati interventi per la sicurezza delle scuole su docenti, Ata e studenti non vaccinati, alimentando l’odio sociale,” lamentano i manifestanti. E ancora, a loro dire: “Il Green pass è un illegale e illegittimo strumento di ricatto, controllo ed esclusione sociale. È discriminatorio e irricevibile, sia per i non vaccinati che per i vaccinati”.
Di uguale tenore la vicenda che investe Matteo Bassetti, infettivologo all’ospedale San Martino di Genova, attaccato da un no vax di 46 anni, poi denunciato alla polizia per minacce gravi. Il medico ha incontrato l’uomo, che ha iniziato a seguirlo riprendendolo con il telefonino e urlandogli “Ci ucciderete tutti con questi vaccini, ve la faremo pagare”.
Anche in questo caso la solidarietà dei politici. Lucia Azzolina, ex ministra dell’Istruzione, in sua difesa su Twitter ha dichiarato: “Il Prof. Bassetti minacciato sotto casa, un giornalista picchiato, il gazebo del M5S distrutto. Non c’è niente che possa giustificare simili violenze. Tutte le parti politiche – nessuno escluso – dovrebbero prendere le distanze”.
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