Stamattina siamo stati incuriositi da una notizia rilanciata dall’agenzia Adnkronos circa una dirigente scolastica di un istituto di Napoli intenzionata ad anticipare le disposizioni ministeriali e richiedere il green pass a docenti e alunni all’ingresso del proprio istituto.
Così, dopo avere dato la notizia, le abbiamo telefonato per approfondire le ragioni alla base della Circolare appena emanata.
Ma la dirigente scolastica ha subito chiarito: “Non ho mai avuto intenzione di richiedere la vaccinazione del personale scolastico o degli studenti, ma di effettuarne la rilevazione, al fine di adeguarmi alle disposizioni ministeriali che chiedono ai dirigenti di predisporre tutto quanto è in loro potere in vista di un rientro in classe in sicurezza”.
“Un atto dovuto – precisa la dirigente – una scelta del tutto pragmatica finalizzata all’organizzazione del rientro a scuola”.
Nessuna intenzione quindi di usare il green pass in quanto strumento per decidere chi entra e chi no a scuola, ma un modo per monitorare il numero di vaccinati tra la popolazione scolastica e rendere possibile definire anche il cosiddetto piano delle camere, che nei Convitti, in periodo di Covid va realizzato con estrema attenzione, così da “accoppiare”, nelle stanze, studenti che non si contagino a vicenda.
A questo punto, tuttavia, si pone un ulteriore problema, altrettanto spinoso: la richiesta ai docenti o alle famiglie circa l’effettuazione del vaccino potrebbe essere contestata, anche dai sindacati, con motivazioni legate alla privacy.
La dirigente replica: “Sono stati i sindacati stessi, a suo tempo, a richiedere che per gli insegnanti venisse attivata una corsia preferenziale per le vaccinazioni, dunque adesso devono mostrarsi coerenti”.
E aggiunge: “Tutto ciò che faccio è adeguarmi a una disposizione ministeriale a tutela del benessere degli studenti. Sono certa che le famiglie apprezzeranno la cura e la professionalità con cui l’istituzione si muove tempestivamente”.
Quanto alle modalità con cui la rilevazione dei vaccinati verrà effettuata, la dirigente chiarisce: “A settembre probabilmente predisporremo un modulo ad hoc o chiederemo un’autocertificazione. Non obblighiamo nessuno a rispondere e non entriamo nel merito delle scelte di ciascuno. Ci limitiamo a rilevare una situazione per accertare il quorum di vaccinati del nostro istituto. Se qualcuno non dovesse volere rispondere, scriveremo che non ha risposto”.
Una questione che potrebbe avere risvolti più critici di quanto non sembri, come ha chiarito anche il nostro esperto di normativa scolastica, Lucio Ficara, che in più di un’occasione ha sostenuto che il dirigente scolastico non possa richiedere documenti specifici sulla vaccinazione anti covid-19 dei docenti e del personale Ata, come per altro non potrebbe, sempre secondo l’esperto, chiedere il tipo di visita specialistica fatta dal docente in caso di assenza per malattia.
Intanto, potremmo dovere arrivare all’obbligo vaccinale docenti, se i 200mila indecisi non dovessero sciogliere le riserve. Anche questo un tema controverso, su cui ha riferito anche il nostro vice direttore Reginaldo Palermo, chiarendo, per mezzo di un costituzionalista, che l’obbligo, per quanto possa risultare indigesto, non è incostituzionale.
La scuola, insomma, promette di mantenere accesi i riflettori su di sé anche questa estate.
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