L’obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde è esteso chiunque entri a scuola, quindi non solo docenti e personale Ata, ma anche genitori e altri lavoratori esterni all’amministrazione: responsabili delle pulizie, educatori, psicologi, assistenti all’autonomia, assistenti alla comunicazione, nonché lavoratori delle mense e altri. Lo stabilisce il nuovo decreto Green pass, come da modifiche approvate nella giornata di ieri 9 settembre.
A tre giorni dal rientro in classe di 4 milioni di alunni, come riferisce il nostro direttore Alessandro Giuliani, questa stretta dell’ultimo secondo, seppure metterà in difficoltà non poche famiglie che dovranno correre ai ripari provvedendo, in un solo weekend, alle vaccinazioni o ai tamponi, contribuirà a mettere in sicurezza la scuola blindando ulteriormente la didattica in presenza e darà un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale.
L’ultimo passo che resta da compiere riguarda l’obbligo per gli studenti che potrebbe non tardare ad arrivare, sulla scia delle decisioni di altri Paesi. Giunge, infatti, dal distretto scolastico di Los Angeles la notizia dell’obbligo vaccinale sopra i 12 anni, per far fronte a un’impennata di contagi (dalla fine della stagione estiva in poi) in particolare tra i bambini, dato il tasso di vaccinazione estremamente basso tra le fasce dei giovanissimi.
Quanto alle possibili multe fino a mille euro, queste ricadrebbero non solo su coloro che dovessero frequentare i locali scolastici senza Green Pass, ma anche ai dirigenti scolastici che si sottraessero all’onere di effettuare i controlli, come spieghiamo in un articolo precedente.
Nella bozza del decreto si legge quanto segue:
“Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative di cui all’articolo 9-ter e al comma 1 del presente articolo, deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 2”.
“I dirigenti scolastici e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative, formative indicate al comma 1 sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni di cui al medesimo comma 2. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni di cui al comma 2, oltre che dai soggetti di cui al primo periodo, deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro“.
Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, di recente è intervenuto spiegare la ratio dell’obbligo di Green pass, per mettere a tacere le polemiche di chi sostiene che la certificazione verde di per sé non sia garanzia che il contagio non avvenga. A questa contestazione Gianni Rezza replica così: “Il green pass diminuisce statisticamente il rischio di trasmissione del contagio”. Non parliamo di contenimento assoluto del contagio, ma comunque di strategia di mitigazione in termini di diminuzione probabilistica del rischio. E aggiunge: “La variante Delta è altamente trasmittente – avverte – ecco perché necessitiamo di efficaci misure di contrasto al Covid”. E precisa: “Abbiamo strumenti ordinari come quello dei vaccini; e poi abbiamo le misure come le mascherine e il distanziamento. Laddove non sia possibile il distanziamento, sono le mascherine a fare da filtro meccanico”.
“Tutti questi strumenti insieme contribuiscono a creare un buon margine di sicurezza per la ripresa delle lezioni”.
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