Attualità

Green pass, tra semaforo verde e perplessità

In questi giorni, sono giunte varie pronunce- pubblicate con grande risalto sui media- con cui il giudice amministrativo ha respinto le censure di illegittimità proposte da associazioni e sindacati del comparto scuola, in ordine all’obbligo del “Green pass” nelle scuole.

Se sul piano giuridico- almeno per il momento- non sembrano intravedersi spiragli per i contrari al Green pass, non di meno residuano alcune perplessità in ordine all’applicazione in concreto di tale misura nel comparto scuola.

I punti critici

Persino il raggiungimento del 100% dei vaccinati tra personale docente e Ata, non renderebbe “sicure” le scuole.

A parte il mancato rispetto del distanziamento minimo tra gli allievi (realizzabile solo “ove possibile”), non c’è chi non veda come un docente- quanto meno nella scuola secondaria – trascorra mediamente tre ore a settimana in una classe, mentre ogni alunno resta in aula anche trenta ore.

Va da sé che le possibilità di un contagio tra alunni risulta estremamente più elevata rispetto alla possibilità che il docente- oltre tutto generalmente posizionato sulla cattedra e dunque a maggiore distanza- possa contagiare gli allievi.

Eppure- almeno per il momento- è solo il personale scolastico che deve garantire col Green pass di non essere un potenziale veicolo di contagio.

Il caso delle scuole superiori

Com’è noto, anche gli studenti universitari dovranno esibire il “passaporto vaccinale”.

Si tratta di studenti di un’età minima di 18/19 anni.

Non è affatto infrequente che studenti di tale età frequentino le ultime classi delle scuole superiori, soprattutto nel caso di alunni ripetenti.

In questi casi- pur trattandosi di studenti maggiorenni e della stessa età dei colleghi iscritti all’Università- non è stato previsto alcun obbligo vaccinale e tanto meno l’obbligo di esibire il Green pass.

Una grave dimenticanza

Ancor più inspiegabile risulta il caso degli assistenti educativi.

Com’è noto, spesso gli alunni disabili hanno bisogno anche del supporto di assistenza per l’ausilio alle attività fisiologiche  (andare in bagno, consumare il pasto, ecc.).

Il personale addetto – pur non essendo alle dirette dipendenze delle scuole- si reca a scuola tutti i giorni e svolge la sua attività a diretto contatto con l’alunno disabile.

Ebbene, mentre il docente dovrà esibire il Green pass, nessuna prescrizione è stata prevista per detto personale che, per forza di cose, non potrà certamente mantenere alcun distanziamento dall’allievo che gli viene affidato.

Si attende una risposta

La questione è già stata sollevata anche dall’ex Ministra Azzolina e da alcuni Dirigenti Scolastici.

Fatto sta che l’inizio delle lezioni è alle porte e dal Ministero non sono state diramate istruzioni in proposito.

Francesco Orecchioni

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