Il Comitato tecnico scientifico ha detto sì: le evidenze scientifiche attuali, sulla base della prolungata risposta degli anticorpi al virus del Covid prodotti da medici e infermieri, i primi ad essere vaccinati, permettono di prorogare la validità del Green pass fino a 12 mesi.
Un allungamento della “vita” del certificato verde che vale anche per chi non ha fatto il vaccino, ma ha avuto il Covid: in questo caso, la validità slitta in avanti di ben 6 mesi, considerando che fino ad oggi si fermava appunto a soli 6 mesi. Per i vaccinati con doppia dose, invece, la proroga è di un trimestre (oggi il Green pass vale 9 mesi).
Il Cts ha detto sì, precisando comunque che qualora subentrassero evidenze scientifiche diverse, allora la tempistica sulla validità del Green pass potrebbe ancora mutare.
L’infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha spiegato che vi sono “dati che ci dicono che l’immunità in chi è vaccinato arriva almeno a 12 mesi, il che vuol dire che la stragrande maggioranza degli italiani e sanitari farà una dose di richiamo annuale, e quindi è verosimile pensare che sia giusto estendere il Green pass a un anno”.
“Però va fatto immediatamente perché diversamente – ha aggiunto il medico – ci sono alcuni che sono stati vaccinati a dicembre e che dovrebbero ricevere una dose tra settembre e ottobre”.
Per quasi tutti gli italiani, l’atteso parere favorevole del Cts, annunciato dalla Tecnica della Scuola, permette ora (Parlamento permettendo, che esaminerà il caso dal 6 settembre) di spostare alla prima decade del 2022 la somministrazione della terza dose di vaccino: una dose che proprio per le professioni sanitarie e i ‘fragili’ rimane imprescindibile. Saranno loro, quindi, a riceverla a cavallo tra il 2021 e il 2022, com’era accaduto con la prima dose.
La notizia arriva nel giorno in cui cresce ancora la quota di nuovi positivi al Covid (7.826 casi) e delle vittime (45) con il tasso di positività che si attesta ormai da giorni attorno al 3%, e si materializza l’effetto del Green pass obbligatorio per il personale scolastico e universitario: preso atto che il mancato possesso del certificato verde comporterebbe, infatti, sospensione e multa fino a 1.000 euro, negli ultimi giorni si è verificata una vera a propria corsa alla vaccinazione.
Il risultato, ha fatto sapere il Governo con il report settimanale, è che oltre il 90% dei lavoratori della scuola e dell’università hanno ricevuto almeno una dose o la dose unica di vaccino anti-Covid.
“Oltre il 90% del personale della scuola è vaccinato. I dati diffusi dal commissario Figliuolo testimoniano il senso di responsabilità del nostro settore per la ripresa di settembre. Andiamo avanti”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Meno incisiva risulta, invece, la percentuale degli studenti vaccinati con almeno una dose: oltre il 40% tra i 12-15 anni è stato immunizzato, mentre la percentuale aumenta al 67% nella fascia 16-19.
In pratica, su circa quattro milioni di studenti tra i 12 e i 19 anni, solo poco più della metà può contare su una copertura vaccinale. Sommando gli under 12, significa che su oltre otto milioni di alunni solo poco più di due riprenderanno le lezioni con almeno una dose di vaccino: in pratica uno su quattro. Mentre tra i docenti e Ata siamo a nove su dieci.
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