Attualità

Green pass, zone gialle e vaccini, a breve tutte le misure del governo

Sono ore decisive per l’approvazione definitiva alle misure che regoleranno il green pass. Prevista oggi la conferenza delle Regioni, mentre domani ci sarà la riunione con il governo ed entro giovedì il Consiglio dei ministri scioglierà i dubbi (probabilmente anche verso l’obbligo vaccinale per il personale scolastico). Così il decreto potrà entrare in vigore entro il 26 luglio e si potrà prorogare lo stato di emergenza che scade il 31 luglio, almeno ad ottobre.

Tra le misure presenti nel certificato verde si dovrebbe arrivare a una via di mezzo, ovvero una dose di vaccino per il ristorante al chiuso e doppia dose per i luoghi di assembramento, verificando sempre l’area e i contagi che la stanno caratterizzando. L’idea è quella di lasciare il Paese in fascia bianca almeno fino al 15 agosto, ma questo dipenderà molto dalla diffusione del virus. I nuovi parametri per entrare in zona gialla prevedono il 5% delle terapie intensive e il 10% dell’occupazione dei posti letto dei reparti ordinari.

Dunque potrebbe bastare anche una sola dose di vaccino (almeno per ora) o in alternativa un tampone negativo o il certificato di guarigione nei sei mesi precedenti per recarsi nei ristoranti al chiuso e nei luoghi dove è previsto il distanziamento.

Ma molto passa anche dall’aumento delle vaccinazioni. Secondo i dati, la metà degli italiani (27 milioni e 300 mila) ha completato il ciclo vaccinale. Un dato che però non soddisfa a pieno. Per raggiungere l’immunità di gregge infatti servirebbe l’80% di popolazione vaccinata e una larga parte di non immunizzati risiede nella fascia tra i 12 e i 39 anni.

A lanciare l’allarme il prof. Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, che ad ‘Agorà’ su Rai 3, ha affermato: “Finchè il virus circola negli under 40 non ne usciamo. In quasi tutte le rianimazioni del Paese – dice – ci sono oggi pazienti under 40 ricoverati. Da quando ci sono i vaccini le persone muoiono di meno dobbiamo usarli senza se e senza ma”.

Daniele Di Frangia

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