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Greta non ha più tempo per la scuola: dietro la ragazzina una sana battaglia e puro business

Niente scuola per Greta Thunberg, almeno per un anno: la tenace 16enne svedese, affetta dalla sindrome di Asperger, divenuta uno dei simboli mondiali nella lotta contro il surriscaldamento del pianeta e la difesa dell’ambiente, alla fine di quest’anno scolastico si prenderà una pausa per concentrarsi tempo pieno sulla sua campagna.

Sembra che ormai gli appuntamenti internazionali abbiano preso il sopravvento nella vita della giovane attivista svedese.

All’agenzia di stampa Dpa, fonti vicine all’avrebbero detto che a settembre la ragazza sarà a New York al summit sul clima, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, e poi alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite prevista in Cile a dicembre.

Sempre presente…

Già nell’anno scolastico in corso, la ragazza ha partecipato a diversi appuntamenti. Lo scorso dicembre si è recata alla Cop24, la ventiquattresima conferenza sul clima che si è tenuta a Katovice, in Polonia, dove ha tenuto un discorso che ha fatto il giro del mondo.

Qualche settimana fa era Roma, in Piazza del Popolo, per parlare con gli attivisti italiani.

Ma come fa una ragazza a girare il mondo, come se si trattasse di un “gita” fuori porta? Ad accompagnarla e sostenerla sono sicuramente i genitori. E poi? Ci sarebbe dell’altro.

Le rivelazioni

Secondo Andreas Henriksson, giornalista d’inchiesta svedese, c’è chi sull’immagine di questa ragazza adorabile ci ha marciato, eccome, scrive il sito L’altra campana, dopo che qualche giorno prima sulla stessa linea si era espresso anche Il Messaggero.

Secondo la ricostruzione giornalistica, “lo sciopero scolastico altro non era che parte di una strategia pubblicitaria più ampia per lanciare il nuovo libro della madre di Greta, la celebre cantante Malena Ernman – che nel 2009 partecipò anche all’Eurovisione vanta diverse apparizioni televisive. E il grande stratega mente di questa campagna sarebbe Ingmar Rentzhog, esperto di marketing e pubblicità, che ha sfruttato a sua volta l’immagine della ragazza per lanciare la sua start up”.

Tutto sarebbe iniziato “il 20 agosto 2018”, quando “Rentzhog, che è fondatore della start-up We Do not Have Time, incontra Greta di fronte al Parlamento svedese e pubblica un post commovente sulla sua pagina Facebook. Siamo al primo giorno dello sciopero iniziato da Greta. Curiosamente, quattro giorni più tardi, il 24 agosto, esce il libro dei genitori di Greta, Scenes from the Heart, che racconta i dettagli della vita privata della coppia e della figlia. Una banale coincidenza? Forse”.

Perché pochi mesi fa proprio grazie a Greta, la start up decolla: viene lanciata “una campagna di crowfunding per 30 milioni di corone svedesi (circa 2,8 milioni di euro)” incentrata prorpio su cambiamenti climatici e alla sostenibilità.

Gli investimenti milionari

“Lo stesso Ingmar Rentzhog si vanta di ‘aver scoperto’ la ragazza ma nega, in seguito di averne sfruttato l’immagine per raccogliere denaro, pur sostenendo di ‘aver avuto un ruolo centrale nella crescita della sua popolarità’”.

“Il quotidiano svedese Svenska Dagbladet non ci sta e accusa la start up di aver sfruttato la ragazza e la sua battaglia per il clima per i propri tornaconti personali. Dal canto loro, i genitori sostengono che la battaglia di Greta è assolutamente genuina e sincera ma non smentiscono affatto i rapporti con Rentzhog e il suo entourage”.

Fatto sta che ad oggi la sola presenza della giovane popolare svedese può trasformare un evento in una kermesse. E, salvi i sani principi che sostengono la sua azione, tutto questo vale tanti soldi. Così tanti che anche la scuola può attendere.

Alessandro Giuliani

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