Greta Thunberg, la teenager e oggi la giovane donna, forse più famosa del mondo, compie 20 anni. Nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003, icona mondiale delle battaglie a favore della sostenibilità, della prevenzione ai danni relativi all’inquinamento e al cambiamento climatico. Greta è il simbolo vivente della perseveranza, della lotta pacifica, della volontà oltre ogni limite per perseguire e raggiungere obiettivi che non riguardano solo la singola persona ma l’universo. Ha ispirato in tutto il mondo centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze e non solo a scendere in strada per chiedere ai rispettivi governi di fare di più per contrastare il cambiamento climatico e salvare il pianeta.
Ha fondato il movimento Fridays for Future, che ad oggi è presente in oltre 7 mila città in tutti i continenti del mondo e conta oltre 14 milioni di attivisti. L’idea iniziale è stata quella di individuare un giorno, il venerdì appunto, quando la allora quindicenne Greta e altri giovani attivisti decisero di sedersi davanti al Parlamento svedese ogni giorno per tre settimane per protestare contro l’inazione del proprio governo in materia ambientale.
Le idee dell’adolescente Thunberg furono raccontate con parole semplici nel 2019, quando la madre, la nota cantante lirica svedese Malena Erman, ha raccontato di come a sua figlia sia stata diagnosticata la sindrome di Asperger, il disturbo ossessivo-compulsivo e il mutismo selettivo, e di come a undici anni Greta sia caduta in depressione, cessando di parlare, complice anche il disagio provato per la crisi ambientale.
L’idea di uno sciopero scolastico mi piaceva. Così l’ho sviluppato e ho cercato di convincere altri giovani a unirsi a me, ma nessuno era interessato. Il 20 agosto sono andata sedermi davanti al Parlamento svedese. Ho distribuito volantini con una lunga lista di dati sulla crisi climatica e spiegazioni del motivo per cui stavo scioperando. E poi ho postato la mia protesta su Twitter e Instagram, cosa che presto l’ha fatta diventare virale. A quel punto hanno iniziato a venire giornalisti e i quotidiani, dice Greta nel romanzo che racconta la sua vita.
Grazie alla sua popolarità Greta Thunberg ha potuto fare incontri importanti, tra cui quello con Papa Francesco, quello con Angela Merkel, ma merita menzione anche il suo discorso Davos (2019) e il primo sciopero globale per il clima dei Fridays For Future, che ha visto manifestare oltre 1,6 milioni di persone in oltre 125 Paesi. Il secondo grande raduno si è tenuto nel maggio 2019, in occasione delle elezioni per il Parlamento europeo, e un terzo nel settembre del 2019, ma per settimane i ragazzi di tutto il mondo hanno continuato a “scioperare” dalla scuola ogni venerdì.
Prima della pandemia, Thunberg aveva portato numerose proposte al Parlamento europeo e anche al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York con un discorso, diventato celebre, dopo aver attraversato l’Atlantico in barca a vela.
Le richieste di Greta Thunberg e dei giovani del mondo, rivolte a chi occupa posizioni di potere erano e sono tuttora le stesse: dare ascolto agli scienziati che per anni hanno studiato il fenomeno del cambiamento climatico, garantire la giustizia climatica, intesa come un’equa ripartizione dei costi per la transizione ecologica, e mantenere il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, come richiesto dagli scienziati dell’Intergovernmental panel on climate change, ente consultivo dell’Onu.
Fridays for Future è un movimento studentesco globale e dinamico, che conta milioni di attivisti appassionati che insistono affinché la loro voce sia ascoltata su quella che molti considerano la questione fondamentale della loro generazione che spinge ad agire immediatamente sul cambiamento climatico attraverso campagne attive e di advocacy. È stato scelto come Champions of the Earth per l’ispirazione e l’azione a causa del suo ruolo nell’evidenziare gli effetti devastanti del cambiamento climatico. Champions of the Earth è il premio ambientale globale più importante delle Nazioni Unite, istituito dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente nel 2005 per celebrare figure di spicco le cui azioni hanno avuto un impatto positivo e trasformativo sull’ambiente. Dai leader mondiali ai difensori dell’ambiente e agli inventori di tecnologie, i premi riconoscono i pionieri che lavorano per proteggere il nostro pianeta per la prossima generazione.
Il movimento Fridays for Future è stato insignito anche del premio Ambassador of Conscience di Amnesty International, che celebra le persone che hanno dimostrato una leadership e un coraggio unici nel difendere i diritti umani.
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