Greta Thunberg, la ragazzina di Stoccolma, che ha dato vita al “Fridays for future”, gli scioperi per il clima iniziati nel 2018 che hanno portato in piazza oltre sette milioni di persone, soprattutto giovani, in più di cento Paesi, ha di chiarato di essere delusa perché la sua protesta non sembra aver sortito effetti concreti: “Siamo ancora qua ma la crisi climatica è ancora assente dal dibattito”, ha scritto l’attivista su Twitter mentre si avvicinano le elezioni politiche in Svezia. “Stiamo ancora correndo nella direzione sbagliata” e “stiamo spendendo cifre astronomiche in distruzione ambientale”.
A Febbraio, la Thunberg è andata nell’Artico Svedese per unirsi ad una protesta della popolazione indigena Sámi che si oppone all’apertura di una miniera nel territorio che usano per far pascolare le renne. Quando a Marzo il governo ha deciso di dare l’ok alla miniera, Greta Thunberg ha accusato il governo di Stoccolma di “razzismo e colonialismo” nel confronto degli indigeni.
Tuttavia la ragazza non sembra aver intenzione di arrendersi e ha già in programma due manifestazioni con il suo movimento ‘Fridays for Future’ il 2 e il 9 Settembre per mettere pressione sui politici svedesi di prendere un impegno più concreto sull’ambiente prima del voto.
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