Le scuole italiane? Vanno rifatte daccapo, a partire dalla concezione di base. Perché sono simili alle fabbriche o alle aziende, dove imperversa l’ubbidienza e l’utilitarismo a danno della condivisione e del senso critico. A sostenerlo è il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, attraverso un duro ‘post’ pubblicato il 18 maggio sul suo blog dove contesta il sistema scolastico italiano che dice essere ispirato a quello anglosassone “che introduce la concorrenza tipica del mercato”.
“Non so se è il miglior metodo del mondo, ma – scrive Grillo – le nostre scuole sono state concepite per l’ubbidienza, sono fatte ad immagine della fabbrica. É ora di cambiare questa scuola”.
E ancora: “Il nostro sistema premia il conformismo, l’individualismo, la competizione ad ogni costo e con ogni mezzo, perché l’importante è vincere. Come in una gara, si scoraggia la condivisione, l’altruismo, il senso critico, tutte caratteristiche delle grandi menti”.
Poi l’ex comico continua: “le nostre scuole preparano ai test, alle interrogazioni, a superarle, a superare gli esami. Le università sono esamifici, gli studenti non studiano, passano esami e test, compiti ed interrogazioni”.
“Siamo bravissimi in questo. La lontananza dal mondo del lavoro, ma dal mondo in generale – conclude l’ispiratore del Movimento 5 Stelle – è dovuto a questo”.
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