Quali scenari si aprono con la nomina del nuovo ministro dell’istruzione Lucia Azzolina? E soprattutto quali sono le richieste della base, dei docenti che quotidianamente vivono la scuola, lontani dalle decisioni del Palazzo?
Abbiamo rivolto qualche domand alla prof.ssa Maria Silvia Griva, docente di lingua inglese presso I’Istituto Professionale Oriani-Mazzini di Milano, per 10 anni ha ricoperto la carica di RSU presso il V circolo di Portici (NA). Maria Silvia Griva è oggi moderatrice del gruppo facebook Scuola Bene Comune (S.B.C.) nato nello scorso settembre con lo scopo di informare, discutere, proporre e saper interloquire con il decisore politico e con i sindacati sulle politiche scolastiche.
Come leggete le dimissioni del ministro Fioramonti?
Non abbiamo voluto fin qui commentare le dimissioni di Lorenzo Fioramonti, anche se come S.B.C. già avevamo detto che sarebbe stato un gesto politico coerente e sintomatico di quanto sia i Governi Conte 1 e Conte 2 abbiano avuto in considerazione la scuola ed un percorso di discontinuità rispetto ai governi precedenti in coerenza con quanto detto dal M5s in campagna elettorale. Un’occasione mancata soprattutto dal governo Conte 1, allorquando il dicastero dell’Istruzione, Università Ricerca fu ceduto all’ultimo momento, nella spartizione dei ministeri, alla Lega di Salvini con l’ex Ministro Marco Bussetti.
Non siamo neanche intervenuti sulla polemica politica tutta interna al Movimento 5 Stelle sulle dimissioni di Fioramonti e sul significato delle sue dimissioni, che a nostro avviso non possono essere definite una fuga, come semplicisticamente ha scritto Marco Travaglio, ma una chiara espressione di dissenso sui finanziamenti insufficienti e non solo per scuola e ricerca in due settori nevralgici per la crescita del Paese, non riconosciuti da chi per anni in questo settore detta le regole, non certo il Miur ma il Mef. Le dimissioni di Fioramonti a nostro avviso rappresentano anche la presa d’atto di un fallimento politico nella gestione di Scuola, Università e Ricerca che ci vede stabilmente ultimi nel rapporto investimenti PIL.
Come vedete la nomina di Lucia Azzolina al Ministero dell’Istruzione?
S.B.C. (Scuola Bene Comune) ha salutato la nuova Ministra della Pubblica Istruzione con l’attesa di precise azioni che diano risposte piene alle tante richieste che il mondo della Scuola da troppo tempo vede ancora disattese. La Ministra subentra a giochi economici già fatti e Legge di bilancio approvata, pertanto il lavoro di lana e ferri, per allungare la sempre corta coperta, deve necessariamente attendere la chiusura dell’anno finanziario in corso. S.B.C. aveva già indirizzato al Ministro Lorenzo Fioramonti precisi suggerimenti per il reperimento di tutte le possibili risorse economiche utili ad incrementare il sempre scarno forziere-scuola, a dimostrazione della sua volontà politica non solo di dare risposte di decoroso risarcimento per quanto per anni sottratto alle tasche dei lavoratori della scuola, ma anche per eliminare quanto di danno la Legge 107 ha fatto alla Scuola e alla dignità di docenti ed Ata. Ma non abbiamo ricevuto risposte adeguate.
Quali richieste rivolgete, come espressione della volontà dei docenti, alla nuova ministra?
Ve ne sono tre delle quali, come atti di amministrazione, sentiamo l’urgenza e che riteniamo debbano poter inaugurare la sua azione ministeriale:
1. Sollecitare l’U.R.S. della Sicilia, affinché si proceda all’archiviazione del provvedimento disciplinare di due settimane di sospensione dall’insegnamento e relativo dimezzamento dello stipendio preso lo scorso maggio 2019 nei confronti della professoressa palermitana Rosa Maria Dell’Aria, rea di aver permesso ai suoi studenti di esplicitare il proprio pensiero critico nei confronti dei Decreti Sicurezza poiché, secondo loro, violavano i diritti umani. Contro questa sanzione si è levata la voce di tutto il mondo culturale e civile in nome della libertà di insegnamento, come sancito nella Carta Costituzionale, e per la piena riabilitazione della Professoressa Dell’Aria, la cui dignità di docente è stata colpita da un atto vergognoso del quale continuano a sussistere gli effetti economici e giuridici.
2. Provvedere a rimuovere cautelativamente l’ex ministro Marco Bussetti, attualmente reintegrato alla dirigenza dell’AT di Milano, poiché dopo l’apertura dell’inchiesta della Corte dei Conti su rimborsi richiesti per false missioni, diarie non spettanti, ricevute mancanti per spese per migliaia di euro, non è civilmente accettabile la permanenza di Bussetti in un ruolo pubblico come dirigente nell’AT di Milano, fino a quando dette indagini non siano concluse.
3. Emettere al più presto un decreto ministeriale che rimuova l’obbligatorietà delle prove Invalsi ai fini dell’ammissione all’esame finale di Stato di scuola secondaria di primo e di secondo grado, disposizione, per il secondo grado, data dal ministro dimissionario Fioramonti con circolare del 25 novembre 2019, come previsto dal D.Lgs 62/2017 quale attuazione della legge 107/2015 detta “Buona Scuola”.
Eliminare l’obbligatorietà di tali prove sarebbe un primo forte segnale della direzione amministrativa e politica che la Ministra Azzolina vorrà prendere in ordine alla discontinuità gestionale al Miur che da tempo noi di S.B.C. invochiamo.
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…