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Gruppi mamme WhatsApp bloccati per “preservare la salute di alunni e docenti”: la finta ordinanza di un sindaco calabrese

Una finta ordinanza di un sindaco calabrese, Domenico Giampà, sta diventando virale. Il primo cittadino di San Pietro a Maida, in provincia di Catanzaro, ha rispolverato un vecchio documento finto in occasione dell’inizio dell’anno scolastico che prende in giro le mamme eccessivamente apprensive che intasano i gruppi WhatsApp per scambiarsi informazioni quasi compulsivamente.

“In questi giorni siamo tutti in fermento per l’inizio del nuovo anno scolastico. Le nuove generazioni sono la speranza per il nostro futuro, per questo stiamo lavorando premurosamente, affinché tutto sia pronto, per il fatidico primo giorno tra i banchi. Nel frattempo ripropongo un’ordinanza, che visti i tempi, considero sempre valida”, ha scritto il sindaco su Facebook.

Chat WhatsApp amplificano le fake news?

Ecco lo spassoso contenuto della finta ordinanza, a cui molti, nonostante il chiaro intento sarcastico, hanno creduto. “Considerato, che la grande maggioranza di cittadini è in possesso di uno o più smartphone e che l’applicazione Whatsapp è installata sulla maggior parte degli smartphone in possesso dei cittadini; considerato, che la piattaforma Whatsapp può essere usata come uno strumento valido di comunicazione e scambio di messaggi e/o documenti soprattutto mediante lo strumento dei gruppi; constatato, altresì, che la gran parte dei genitori, in genere le mamme (alle quali spesso si aggiungono nonne e zie e maestre), ne fa un uso frequente, quotidiano e talvolta sconsiderato, soprattutto per comunicazioni riguardanti la scuola; preso atto, purtroppo che la gran parte dei messaggi scambiati in questi cosiddetti ‘gruppi mamme’, consiste in pettegolezzi, fake news, allarmismi, preoccupazioni eccessive, (dal graffio sottocutaneo alla tinta della copertina del quaderno, dalla pasta stracotta della mensa alle presunte temperature glaciali in classe, fino ad arrivare al terrapiattismo o a continue varianti del COVID); tenuto conto, che la possibile incertezza in materia di prevenzione sanitaria, di cui alla circolare del Ministero della salute dell’11 agosto 2023, potrebbe causare una esplosione di messaggi ed esternazioni in grado di confondere ancora di più la cittadinanza provocando dannose schizofrenie generali; constatato, purtroppo che, immancabilmente, immutatamente, eternamente la responsabilità viene imputata al sottoscritto (‘la colpa è sempre del Sindaco’); al fine di preservare la salute mentale degli studenti, del personale docente, dei genitori, costretti a sopportare le peggiori schizofrenie, e comunque della cittadinanza tutta, nonché del Sindaco stesso ordina: 1. Il divieto di utilizzo degli attuali gruppi medesimi, nonché il divieto assoluto dicreare nuovi cosiddetti ‘gruppi mamme’ o analoghi. 2. La violazione della presente ordinanza sarà punita con la sospensionedell’account Whatsapp fino al termine dell’anno scolastico e informa che avverso il presente provvedimento non è ammesso ricorso al T.A.R., perché contrariamente a quanto pensino le mamme, il Sindaco ha sempre ragione”.

Alcuni genitori ci hanno creduto

Contattato da LaC News24, il sindaco ha spiegato: “L’idea è nata nel 2020, quando durante la pandemia i gruppi Whatsapp hanno preso ancora più piede. L’ho riproposta quest’anno come provocazione ma anche per indurre a una riflessione sull’uso eccessivo e alcune volte esasperato dei social”.

“Dopo la pubblicazione della finta ordinanza, ovviamente solo sul mio profilo Facebook, sono stato contattato da alcuni genitori arrabbiati e contrari alla decisione. Dopo avergli spiegato che si trattava di una provocazione, ho posto una riflessione. I bambini sono cresciuti bene anche quando i social non c’erano e le comunicazioni tra la scuola e le famiglie avvenivano ugualmente ma in un’altra forma. Una dimensione che va recuperata”, ha concluso.

Laura Bombaci

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