Ormai uno dei social più diffusi, Whatsapp, è entrato in molte scuole italiane. I docenti fanno parte di alcuni gruppi Whastapp e la creazione di più gruppi conferma l’idea del sistema verticistico interno alle scuole.
Il concetto è molto semplice:” Dimmi a quale dei gruppi Whastapp di docenti appartieni e ti dirò quanto potere hai”…Nella maggior parte delle scuole esistono vari gruppi Whatsapp, tali gruppi rappresentano, in senso figurato, la scala gerarchica interna alla scuola.
C’è il gruppo base dove partecipano quasi tutti i docenti del Collegio, fatta eccezione di coloro che vengono ritenuti ostili e “contrastivi”. Poi c’è un gruppo più ristretto in cui partecipano staff di direzione e funzioni strumentali, infine c’è un gruppo ristretto, ovvero di vertice, in cui sono presenti solamente il DS e i suoi più stretti collaboratori.
Un modello dell’uso di Whastapp tipico delle “Aziende private” dove l’idea verticistica e gerarchica sta alla base del funzionamento dell’Impresa. Si utilizza Whatsapp con lo scopo di veicolare in tempi rapidissimi un comando, una direttiva o un ordine di servizio decisi dal gruppo che sta al vertice, canalizzati in prima istanza nel gruppo intermedio dello staff di direzione e filtrati al gruppo di base che ne diventa ricevitore finale.
È un dato purtroppo assolutamente veritiero, quello che in quasi tutte le scuole esistono docenti che vengono esclusi dai gruppi base di Whastapp. Il motivo di tale esclusione è dovuto alla mancanza di fiducia da parte del Dirigente scolastico e dello staff di direzione, ovvero dal fatto che alcuni docenti vengono ritenuti corpi estranei, nel senso etico e fideistico, alla grande famiglia della scuola. Sono quei docenti più polemici e critici che manifestano apertamente il loro dissenso o la loro contrarietà su alcune scelte calate dall’alto.
Anche se il fare gruppi di Whatsapp può essere una buona idea per una comunicazione rapida e fruttuosa, purtroppo abbiamo avuto diverse segnalazioni che ci fanno notare come a volte tali gruppi vengono utilizzati impropriamente per fare pettegolezzi e mettere alla gogna colleghi, personale Ata e purtroppo anche genitori e studenti. Tale utilizzo del gruppo Whatsapp conferma il potere verticistico che viene ormai assunto anche dai docenti dello staff o che orbitano intorno allo staff.
Recentemente in un Liceo lo Staff di direzione ha utilizzato il gruppo Whatsapp per criminalizzare un ignoto/a docente che avrebbe commesso il grave reato di rivolgersi al sindacato per accertarsi sulla legittimità di una circolare non pubblicata sul sito della scuola. “Se ne vada fuori dalla nostra scuola se non si trova bene, gli consiglio di andare in qualche altra scuola dove si spacca il capello in tutte le circostanze…” scrive uno dei collaboratori della DS, “Una talpa poco esperta” ribadisce un’altra docente dello staff, “Il cerchio si sta stringendo” conclude un’altra collaboratrice della DS, utilizzando un termine poliziesco….
In un Istituto Comprensivo invece in una conversazione Whatsapp scatta la caccia alle streghe, per conoscere il nome del docente che ha fatto filtrare, in modo anonimo e privato, alcune decisioni dirigenziali avallate e condivise dallo Staff di direzione. “Dobbiamo scoprire chi è stato, la deve pagare per avere messo la scuola alla pubblica gogna…” scrive la più stretta collaboratrice del DS, “ Non possiamo più fidarci di nessuno se non scopriamo chi è stato…” risponde l’altro collaboratore del DS.
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