Attualità

Gruppi whatsApp a scuola sono la norma, la disconnessione non esiste

I docenti sono ormai vittime dei gruppi whatsApp scolastici. Il gruppo dei consigli di classe, c’è chi ne ha nove o addirittura diciotto, il gruppo del progetto, il gruppo del Collegio docenti, e da quando c’è la DaD esiste anche il gruppo con gli alunni e i genitori.

Disconnessione sulla carta

A livello di contrattazione integrativa delle scuole, si è chiamati a intervenire sul diritto del docente a staccare la spina con il lavoro una volta terminato l’orario di servizio. A tal proposito è utile ricordare che al punto c8 del comma 4, lettera c), dell’art.22 del CCNL Scuola, è scritto che sono oggetto di contrattazione integrativa di Istituto: “i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione);”.

In buona sostanza a livello di contrattazione di istituzione scolastica ed educativa, ovvero nel contratto integrativo di ogni singola scuola, dovrà essere garantito il diritto alla disconnessione del personale scolastico al fine di favorire una maggiore conciliazione tra lavoro e vita familiare.

È implicito che non possano esistere obblighi da parte del docente e del personale scolastico di restare connessi ai dispositivi digitali per ricevere e leggere notifiche da parte del dirigente scolastico, dei suoi collaboratori, di qualsiasi altro docente e applicato di segreteria. Il personale scolastico una volta terminato il servizio non ha obblighi di connessione, mentre tali obblighi esistono durante le ore di servizio.

Nessuna reale disconnessione

In tantissimi casi i docenti si trovono inseriti in gruppi whatsApp, il gruppo dei vari consigli di classe, del Collegio docenti, del dipartimento, del Consiglio di Istituto, ma i messaggi e gli avvisi hanno anche altri canali digitali di comunicazione, come per esempio il registro elettronico, la posta elettronica e, in questo periodo di Didattica a Distanza, anche le piattaforme per la DDI, in cui ci sono le varie stanze virtuali create dal docente, sono strumenti di comunicazione dove si ricevono avvisi e messaggi.

I docenti sono vittime di un vero e proprio bombardamento di messaggi di servizio che non consentono una necessaria e dovuta disconnessione.

Lucio Ficara

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