Lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini ha discusso, prima sulle pagine de La Verità e, poi, ai microfoni di Rtl1025, in merito ad un argomento che gli è caro da tempo: la dipendenza dei giovanissimi da Internet e dagli smartphone.
Ecco la sua analisi, come riporta Open: “Il vero problema è la fragilità adulta. Esiste una enorme difficoltà da parte delle nuove generazioni di genitori e insegnanti ad affrontare le caratteristiche di ragazzi e bambini, costretti a crescere in una società così complessa, con tante trasformazioni, iperconnessa. Provare a identificarsi con un bambino o un adolescente oggi è molto meno facile per gli adulti di oggi. Le nuove generazioni crescono con un vuoto identitario, non possono esprimere davvero i loro sentimenti, e dall’altra parte sentono un’assenza di prospettive future, sperimentando difficoltà significative”.
Ed ecco la provocazione: “Basta pensare ai consigli di classe dei genitori: ormai non si fanno più in presenza, ma nei gruppi Whatsapp delle mamme. I gruppi Whatsapp dei genitori vanno chiusi. Genitori e insegnanti continuano a fare foto e video a ogni festa di fine anno o di Natale, ma si continua a dire che il problema ce l’hanno i ragazzi, mentre la società intera banchetta sui social”.
“I ragazzi vivono in una dipendenza da Internet. Ritengo che siccome abbiamo costruito una società online dovremmo educarli a vivere in questo sistema, e penso che la scuola debba essere perennemente connessa. Invece, bisognerebbe smetterla di utilizzarli noi adulti pornografizzando ogni esperienza. Bisogna rinunciare a qualcosa noi per aggiungere ai ragazzi”, ha aggiunto l’esperto.
“Inquadriamo ogni esperienza, dal primo bagno al mare alla recita all’asilo e poi governiamo la scuola attraverso i gruppi WhatsApp, in cui ci sono elementi di cyberbullismo. In certi gruppi certe mamme parlano male delle altre mamme o i papà degli altri papà. Si chiamano modelli di identificazione, poi ci si stupisce di quello che diventano i ragazzi”.
“Dalla tenera età il più grande spacciatore di Internet è la mamma o il papà. Ancora sequestriamo i cellulari a scuola come se fosse il massimo provvedimento a favore della loro crescita. Oggi è aumentato il potere orientativo dei coetanei e di Internet che fanno perdere autorevolezza a scuola e famiglia”.
Ma cosa bisogna fare secondo Lancini? “Tenere la scuola connessa. Vi sembra normale che le scuole sono gli unici luoghi non connessi ad alta velocità. Perché la maturità 2024 non vedrà l’avvento a Internet? Perché non fare prove usando Internet?”, ha concluso.
Una finta ordinanza di un sindaco calabrese, Domenico Giampà, è diventando virale qualche mese fa. Il primo cittadino di San Pietro a Maida, in provincia di Catanzaro, ha rispolverato un vecchio documento finto in occasione dell’inizio dell’anno scolastico che prende in giro le mamme eccessivamente apprensive che intasano i gruppi WhatsApp per scambiarsi informazioni quasi compulsivamente.
“In questi giorni siamo tutti in fermento per l’inizio del nuovo anno scolastico. Le nuove generazioni sono la speranza per il nostro futuro, per questo stiamo lavorando premurosamente, affinché tutto sia pronto, per il fatidico primo giorno tra i banchi. Nel frattempo ripropongo un’ordinanza, che visti i tempi, considero sempre valida”, ha scritto il sindaco su Facebook.
Ecco lo spassoso contenuto della finta ordinanza, a cui molti, nonostante il chiaro intento sarcastico, hanno creduto. “Considerato, che la grande maggioranza di cittadini è in possesso di uno o più smartphone e che l’applicazione Whatsapp è installata sulla maggior parte degli smartphone in possesso dei cittadini; considerato, che la piattaforma Whatsapp può essere usata come uno strumento valido di comunicazione e scambio di messaggi e/o documenti soprattutto mediante lo strumento dei gruppi; constatato, altresì, che la gran parte dei genitori, in genere le mamme (alle quali spesso si aggiungono nonne e zie e maestre), ne fa un uso frequente, quotidiano e talvolta sconsiderato, soprattutto per comunicazioni riguardanti la scuola; preso atto, purtroppo che la gran parte dei messaggi scambiati in questi cosiddetti ‘gruppi mamme’, consiste in pettegolezzi, fake news, allarmismi, preoccupazioni eccessive, (dal graffio sottocutaneo alla tinta della copertina del quaderno, dalla pasta stracotta della mensa alle presunte temperature glaciali in classe, fino ad arrivare al terrapiattismo o a continue varianti del COVID); tenuto conto, che la possibile incertezza in materia di prevenzione sanitaria, di cui alla circolare del Ministero della salute dell’11 agosto 2023, potrebbe causare una esplosione di messaggi ed esternazioni in grado di confondere ancora di più la cittadinanza provocando dannose schizofrenie generali; constatato, purtroppo che, immancabilmente, immutatamente, eternamente la responsabilità viene imputata al sottoscritto (‘la colpa è sempre del Sindaco’); al fine di preservare la salute mentale degli studenti, del personale docente, dei genitori, costretti a sopportare le peggiori schizofrenie, e comunque della cittadinanza tutta, nonché del Sindaco stesso ordina: 1. Il divieto di utilizzo degli attuali gruppi medesimi, nonché il divieto assoluto dicreare nuovi cosiddetti ‘gruppi mamme’ o analoghi. 2. La violazione della presente ordinanza sarà punita con la sospensionedell’account Whatsapp fino al termine dell’anno scolastico e informa che avverso il presente provvedimento non è ammesso ricorso al T.A.R., perché contrariamente a quanto pensino le mamme, il Sindaco ha sempre ragione”.
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