Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha istituito il Gruppo di lavoro per trovare indicazioni al fine di contrastare la dispersione e il superamento dei divari territoriali, nell’ambito dell’attuazione del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
nel gruppo fanno parte: Ludovico Albert, Franco Lorenzoni, Massimiliano Morelli, Andrea Morniroli, Massimo Nutini, Vanessa Pallucchi, don Marco Pagniello, Marco Rossi Doria, Chiara Saraceno, Valentina Scavone.
Alcune delle azioni che saranno messe in campo riguardano una maggiore attenzione alla personalizzazione dei percorsi scolastici negli istituti dove i livelli di apprendimento risultino meno elevati, sostegno mirato ai dirigenti scolastici, mentoring e formazione (anche da remoto) per almeno il 50% dei docenti, potenziamento del tempo scuola con progettualità dedicate.
Il Gruppo appena formato curerà la definizione di indicazioni e linee guida generali da mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche che parteciperanno alle azioni del Pnrr per contrastare la dispersione scolastica e superare i divari territoriali, un obiettivo al quale il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi.
Finalmente una azione concreta, anche dopo la denuncia fatta dalla Commissione antimafia in Sicilia dove la dispersione sta raggiungendo livelli assai preoccupanti.
Nello stesso tempo si avvia la seconda edizione del progetto ‘compiti@casa’, nato nel 2021 dalla collaborazione tra la Fondazione De Agostini e l’Università degli Studi di Torino per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica e sostenere nello studio gli studenti delle scuole secondarie di primo grado. L’iniziativa riparte da Milano, Torino e Novara e si estende a Roma e Napoli assumendo una dimensione nazionale.
Il progetto ‘compiti@casa’ offre sostegno nell’apprendimento delle materie umanistiche, della matematica e delle discipline scientifiche mediante un’attività di studio pomeridiano rivolta agli alunni delle scuole secondarie di primo grado affiancati dagli studenti dell’Università in qualità di tutor. La vicinanza d’età tra studenti e tutor permette che si crei un rapporto di fiducia e stima reciproca.
E sembra che già a poche settimane dall’inizio del progetto, i docenti hanno riscontrato numerosi miglioramenti nei propri alunni sia in termini di apprendimento che di partecipazione in classe.
Con ‘compiti@casa’ gli istituti scolastici diventano a tutti gli effetti soggetti attivi, segnalando i ragazzi in difficoltà attraverso i docenti che, a loro volta, vengono coinvolti in un percorso di formazione e di verifica periodica dell’iniziativa. Anche le famiglie partecipano, attraverso la sottoscrizione di un patto formativo con la scuola di appartenenza.
Le attività – che durano da febbraio a maggio, per un totale di 6.000 ore di assistenza – sono svolte a distanza utilizzando una piattaforma digitale progettata e sviluppata dall’Università degli Studi di Torino per videolezioni in sincrono e per la condivisione di contenuti interattivi. Tutti gli appuntamenti si svolgono in rapporto uno a due (un tutor universitario/due alunni) oppure uno a uno, a seconda delle necessità, e sono condotti da studenti universitari selezionati tramite un bando e opportunamente preparati attraverso un percorso di formazione.
La prima edizione di ‘compiti@casa’ ha coinvolto 100 studenti di 3 scuole secondarie di primo grado di Milano, Torino e Novara, 50 tutor dell’Università degli Studi di Torino e 12 docenti, per un totale di 15 settimane e 3.000 ore di tutorato.
A fine percorso gli alunni coinvolti hanno dichiarato che i tutorati sono stati molto utili perché hanno permesso loro di aumentare le proprie conoscenze (24%), di riuscire a partecipare meglio alle lezioni in classe (22%), di avere più fiducia nelle proprie possibilità (20%), di essere maggiormente interessati alle materie (20%) e di sentirsi più autonomi nello studio (11%). L’80% ha, inoltre, manifestato l’interesse a replicare l’esperienza anche nell’anno scolastico 2021-2022.
Attraverso l’analisi dei questionari compilati dai docenti delle tre scuole sono emersi evidenti miglioramenti dei ragazzi nella motivazione allo studio, nell’autostima, nella capacità di apprendimento, nell’autonomia, nella partecipazione e nelle competenze.
La media dei voti, sempre a fine progetto, è aumentata significativamente sia nelle materie scientifiche sia in quelle umanistiche, consentendo agli studenti di raggiungere la piena sufficienza. Ottimo il feedback anche da parte delle famiglie degli alunni, il 94,5% delle quali desidererebbe che i propri figli ripetessero l’esperienza anche nel 2022.
Gli insegnanti hanno riconosciuto che il 76% degli alunni è migliorato nelle materie scientifiche e l’87% ha avuto miglioramenti nelle materie umanistiche.
I numeri della seconda edizione quest’anno raddoppiano. Gli alunni coinvolti, che frequentano la prima e la seconda classe di scuole secondarie di primo grado, passano da 100 a 200 e gli istituti da 3 a 6. Anche gli studenti universitari che aiuteranno i ragazzi nello studio pomeridiano sono aumentati da 50 a 100 (50 per l’area umanistica e 50 per l’area scientifico-matematica) e 6.000 ore di tutorato.