Anche il cantautore Francesco Guccini è intervenuto per parlare di scuola, studenti e insegnanti, che a parere dell’artista modenese hanno perso molta autorevolezza fra gli studenti.
“Gli studenti universitari fanno degli errori clamorosi, per questo bisogna intervenire già dalle elementari”, dichiara Guccini all’agenzia Dire, che quindi riprende il problema della lingua italiana, spesso la grande assente fra le nuove generazioni.
Guccini che oltre ad essere stato un docente di lingua italiana al Dickinson College a Bologna, scuola off-campus dell’Università della Pennsylvania, si occupa di lessicologia e etimologia, quindi conosce abbastanza da vicino la situazione e come molti pensa che il problema nasce già dalla scuola primaria: “non sono più le elementari di una volta, quando il sistema forse era troppo feroce e classista”.
A tal proposito, l’autore de “L’avvelenata”, ricorda un particolare della propria famiglia, un diario di una zia, la sorella di sua mamma, “che lo tenne per tutta la vita, dove raccontava la storia della famiglia. La zia frequentava le elementari e aveva una proprietà di linguaggio, nessun errore di sintassi, nessun errore di ortografia. C’era un senso. Questo per dire che le elementari di una volta insegnavano a leggere e scrivere bene. Considerando che è sparita anche la calligrafia, dalle elementari si usciva sapendo scrivere, senza errori”.
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Guccini non risparmia nemmeno le scuole medie: “per andarci serviva l’esame di ammissione- spiega- Bisognava sapere l’analisi logica molto bene. Ora le medie sono obbligatorie, la maggior parte le fa e si parcheggia li’. È un bene, ma manca la base. Si commettono errori di grammatica ridicoli, grossolani”.
Quindi per il cantautore, avendo delle pessime basi alle elementari e medie, si supera la maturità e si arriva all’università con errori incredibili per ragazzi di quella età.
Per Guccini c’è una spiegazione a ciò, ovvero un problema generale dell’istruzione italiana, dove la figura del maestro è svilita: “il maestro elementare ormai è protetto dal Wwf, non ne esistono più, sono come i panda. Lo stipendio è piccolo, non c’è prestigio sociale: una volta c’era il farmacista, il maresciallo dei carabinieri, il medico condotto e il maestro, erano personaggi all’interno della società con notevolissima importanza. Oggi, ci sono solo maestre, che hanno un secondo lavoro. Fanno un po’ le mamme. Prima erano feroci. Ricordo miei compagni alle elementari che sanguinavano per le bacchettate in testa. Se succede ora, diventa un caso da prima pagina. Erano severissime, oggi sono troppo buone”.
Certamente non crediamo che Guccini volesse istigare alle bacchettate sanguinanti, ma sicuramente quello che emerge dalle parole del cantautore è che il prestigio sociale dell’insegnante è stato compromesso ormai e questo condiziona tutta la “filiera” dell’istruzione.
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