Terminata la scuola da qualche settimana, non è terminata invece, come si sperava, la guerra tra Russia e Ucraina, né quindi si è fermata la voce dei notiziari che informano, momento dopo momento, sull’andamento del conflitto con le sue devastazioni, le morti, le sofferenze. E se anche dovesse, come si spera, terminare, al rientro in classe a settembre come bisognerà parlarne ai ragazzi? E se ne dovrà parlare? E chi, con quale preparazione, attraverso quali canali? Cosa bisogna dire?
Sono tutte domande alle quali risponde un bellissimo saggio firmato da Stefano Vicari, Daniela Lucangeli, Alberto Pellai, Dario Ianes dal titolo: “Guerra. Le parole per dirla ai bambini, agli adolescenti e a noi stessi”, Erickson, Euro14.90, corredato inoltre da una intervista alla senatrice Lilina Segre che gira le scuole per non lasciare che il mondo dimentichi l’Olocausto e la Shoah.
Intanto, concordano gli autori, bisogna parlarne, perché parlare di guerra, in casa come in classe, può essere una preziosa occasione di crescita.
Dunque parlare di guerra, con tutti i suoi risvolti, appare un momento educativo e formativo, un modo per affrontare questioni controverse e soprattutto senza dividere il mondo in buoni e cattivi.
L’obiettivo è allora contribuire affinchè i ragazzi costruiscano un pensiero complesso, che distingua, che capisca, che si mette nei panni dell’altro anche se si dovesse arrivare a prendere una posizione, seppure in termini di rispettoso approccio documentato.
Da qui allora il ruolo dell’insegnante che diventa “modello di persona che ricerca, che al momento non sa, non ha risposte, sta nell’incertezza di non sapere, ma con la certezza di cercare”.
E da qui pure deriva la formazione degli insegnanti, iniziale e continua, mentre appare importante “avere docenti capaci di portare l’attualità in classe e confrontarsi con le complessità”.
Ma chi sono gli autori?
STEFANO VICARI Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile, Facoltà di Medicina, Università Cattolica del Sacro Cuore. Dirige l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Socio fondatore dell’Istituto di Neuropsichiatria ReTe, Ricerca e Terapia in Età evolutiva, Roma, Fondatore e membro Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Ricerca Autismo (AIRA).
DANIELA LUCANGELI Professoressa Ordinaria di Psicologia dello Sviluppo, Presidente del Coordinamento Nazionale per gli Insegnanti Specializzati (CNIS), Presidente di Mind4Children –Spin-Off dell’Università degli Studi di Padova. È componente di associazioni scientifiche e autrice di numerosi contributi scientifici nazionali e internazionali.
ALBERTO PELLAI Medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano, si occupa di prevenzione in età evolutiva. Conduce corsi di formazione per genitori e docenti, e nel 2004 ha ricevuto dal Ministero della Salute la medaglia d’argento al merito della sanità pubblica.
DARIO IANES Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano, Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria. È co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento. Autore di vari articoli e libri e direttore della rivista «DIDA».
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