Alle famiglie dei bambini che mangiano nelle mense di Torino tocca pagare pure l’acqua (del rubinetto). Non solo: a loro carico ci sono anche il toner delle stampanti dell’assessorato, nonché la fattura del dietologo del Regina Margherita che stila il menu.
Secondo La Stampa questa sarebbe una raffica di costi che fa di Torino la città più cara d’Italia. Il singolo pasto vale fino a 7 euro. Una famiglia con due figli e nella fascia Isee più alta paga 263 euro al mese nel cui costo, secondo La Stampa, incide non solo l’appalto da 33 milioni l’anno che il Comune ha chiuso nel 2013, ma anche 12 milioni, i cosiddetti costi indiretti che Palazzo Civico mette a carico delle famiglie.
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E proprio contro questa voce pende un esposto alla Corte dei Conti, presentato da alcuni genitori del comitato Caro mensa, lo stesso che nei mesi scorsi ha promosso la battaglia (vinta) per consentire ai bambini di consumare i pasti portati da casa.
Il documento suggerisce una carrellata di possibili anomalie.
La situazione secondo i genitori ha del grottesco.
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