Estero

Guerra in Ucraina, fa discutere la rettifica dei programmi scolastici in Russia

Ogni evento, che sia questo di portata storica, politica, economica o sociale presente un impatto di natura testuale o documentale. I testi acquisiscono, con canone ampliamente restitutivo, i cambiamenti del nostro tempo; più la portata è maggiore e più probabile che questa sia riportata in testo. I conflitti plasmano terre, memorie e costituiscono i relitti geometrici e geografici del nostro tempo: sono involucri, linee di demarcazione identitarie intrise talvolta di irredentismo o elementi – sbavature non definiti, o meglio contesi, come accade in Ucraina. Tale conflitto, di portata storica, ha fatto riemergere questioni territoriali, concessioni, supporto militare ostile che covavano sotto la cenere di un passato sovietico ancora discusso.

I libri di testo scolastici hanno recepito tale andatura logica, opinionistica ed ideologica, adattandosi alle narrazioni ufficiali dei singoli paesi. L’effetto del presentismo storico è percepibile da docenti, studenti e da tutti coloro che hanno contatti con i testi, specie quelli storici e geografici: nuovi Stati, confini, cartine e paragrafi affollano pagine intrise di perplessità, dubbi ed esasperate dalla propaganda. La F. Russa, al momento, vive una profonda contraddizione storica visibile sui libri di testo: i nuovi confini della Federazione sono pari alle aree occupate dell’Ucraina orientale o quelle acquisite mediante referendum non in linea con i requisiti della Comunità Internazionale o OSCE.

I testi controversi: posizioni politiche ed ideologiche entrano in aula

Le autorità di Mosca hanno presentato un nuovo libro scolastico che mira a giustificare la guerra all’Ucraina e accusa l’Occidente di cercare di distruggere la Federazione Russa o limitarne l’espansione e potere geopolitico su aree adiacenti. Il libro di testo, intitolato “Storia russa, 1945 – inizi del 21° secolo“, è stato redatto insieme al consigliere presidenziale Vladimir Medinsky, ex ministro della cultura russo. Questo è il primo testo di storia ufficialmente approvato da utilizzare nelle scuole russe che menziona eventi recenti come l’operazione militare speciale sul suolo ucraino iniziata nel febbraio 2022. Da settembre sarà studiato nell’ultimo anno dell’istruzione secondaria in Russia – l’11° anno – che è frequentato da alunni di età compresa tra 17 e 18 anni. Il libro di testo afferma che “l’Occidente è ossessionato dalla destabilizzazione della situazione in Russia” e per raggiungere questo obiettivo le potenze occidentali diffondono la “russofobia palese”. Poi, si continua, hanno iniziato a “trascinare” la Russia in vari conflitti. L’obiettivo finale dell’Occidente è distruggere la Russia e prendere il controllo delle sue ricchezze minerarie, sostiene il testo nella sua versione approvata.

I temi controversi: confini, politiche espansionistiche

Il testo in oggetto sostiene che una delle ragioni principali dell’invasione su vasta scala nel 2022 era la possibilità che l’Ucraina entrasse nella NATO. Se l’Ucraina avesse aderito all’alleanza e poi “provocato un conflitto in Crimea o nel Donbass”, dice il libro di testo, la Russia sarebbe stata costretta a dichiarare guerra all’intera alleanza della NATO. “Questa potrebbe essere stata la fine della civiltà. Non poteva essere permesso che ciò accadesse”, dice il libro di scuola. Tuttavia, l’adesione dell’Ucraina alla NATO era allora – e rimane tuttora – una prospettiva lontana. Un sondaggio pubblicato dal rispettabile Centro Razumkov nel 2006, solo il 30% dei residenti in Ucraina considera il russo la propria lingua madre, mentre il 52% afferma che l’ucraino è la propria lingua madre. Il testo contiene dati differenti. In un evidente riferimento all’abbondanza di materiale online che coinvolge le forze russe nelle atrocità commesse in Ucraina, il libro di testo avverte gli scolari di essere consapevoli di “un’industria globale che produce clip fittizie e foto e video falsi”. “I social network e i media occidentali diffondono con troppo entusiasmo informazioni false“, sostiene il libro di testo in un capitolo sull’“operazione militare speciale“.

Andrea Maggi

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