Durante l’audizione alla Camera per parlare di organizzazione dell’accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dichiarato: “Allo stato attuale sono presenti 8455 ragazzi ucraini inseriti nelle nostre scuole. Di questi 1577 nella scuola dell’infanzia, 4172 nella scuola primaria, 2000 per la secondaria di primo grado e 640 per quella di secondo grado. Abbiamo provveduto al loro inserimento, di questi 1888 studenti sono presenti in Lombardia, 992 in Veneto, 940 in Emilia Romagna e gli altri nelle diverse regioni. L’andamento è stato ad ondate, i primi verso l’inizio di marzo fino a risalire alla giornata di oggi”.
Continua il ministro: “Questi ragazzi sono stati accolti con grandissima attenzione in tutti gli ordini di scuola. Si sono potuti avvalere degli interventi che abbiamo messo in atto e della mediazione linguistica. Sin dagli inizi di marzo abbiamo provveduto a mandare circolari nelle scuole per dare indicazioni precise ai dirigenti su come agire. Possiamo portare in fondo l’anno scolastico anche se dovesse aumentare il ritmo dell’arrivo degli studenti ucraini. In questo modo possiamo lavorare molto con le associazione e arrivare alla fine. In Estate possiamo trovare un accordo con i comuni per le attività di socializzazione”.
“Il primo problema è stato quello della parte linguistica e quindi trovare personale che fungesse da mediatore linguistico. Per questo ci hanno aiutato le comunità ucraine presenti nel nostro territorio italiano. Una funzione importante – aggiunge Bianchi – è stata fatta con il Ministero della Cultura ucraino e, cioè, quella di mantenere la Dad, soprattutto per i ragazzi più grandi”.
“Stiamo preparando un programma per l’estate dedicato interamente all’accoglienza degli studenti ucraini. Il ministro ucraino ha ribadito di mantenere sempre la continuità linguistica ucraina per poter poi permettere il rientro di questi ragazzi nel proprio paese. Staremo molto attenti a questo suo volere”. E conclude – “In molte scuole i veicoli principali per l’integrazione sono state attività di insieme come sport e musica”.
Per quanto riguarda i docenti ucraini, il ministro ha dichiarato: “Potrebbe esserci qualche forma di collaborazione, ma con accortezze. E’ chiaro che anche loro dovrebbero essere in grado di svolgere questa funzione di mediatori e quindi che non siano solo in grado di parlare ucraino, ma almeno inglese. Quindi benissimo il rapporto con le comunità ucraine, con cui stiamo lavorando molto, ma i possibili docenti devono essere verificati nella loro effettiva completezza.”
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