Attualità

Guerra Ucraina. Tamponi e vaccini per i nuovi arrivati nelle nostre scuole

In relazione alla crisi in corso in Ucraina e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese, si prega di voler allertare le Aziende Sanitarie Locali ai fini della individuazione e della predisposizione di risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici – tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari- per infezione da SARS-CoV-2 ed alla somministrazione di vaccini anti-COVID-19 ed altre vaccinazioni di routine per tale popolazione rischio. Queste le recenti indicazioni del ministero della Salute in relazione al primo flusso migratorio proveniente dall’Ucraina e che inizia a portare anche nelle nostre scuole gli studenti in fuga dalla guerra, come abbiamo già riferito.

Insomma, anche per i primi venuti potrebbero mettersi in moto le procedure sanitarie che ci hanno protetto in questi due anni dalla pandemia e non solo. Particolare attenzione, peraltro, annuncia il ministro Speranza nelle circolare, verrà prestata, in fatto di Covid, ai minori non accompagnati, oltre che ai soggetti fragili quali le donne in gravidanza.

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Quali vaccini?

Si procederà sia alle vaccinazioni contro il Covid (peraltro pare che in Ucraina la popolazione vaccinata si aggiri attorno al 35%); sia sul fronte delle altre vaccinazioni (contro l’epatite B, il morbillo, la rosolia, ecc).

Quanto alle prime, il ministero allerta le Asl e raccomanda di offrire la vaccinazione anti SARS-CoV2/COVID-19 a tutti i soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose booster per i soggetti a partire dai 12 anni di età.

Le preoccupazioni maggiori sono relative alle vaccinazioni di routine, in relazione al recente verificarsi di focolai epidemici, come l’epidemia di morbillo nel 2019 e il focolaio di polio iniziato nel 2021 e tutt’ora in corso nel Paese.

Una situazione – informa il comunicato del ministero della Salute – che affonda le radici in anni di difficoltà organizzative e di approvvigionamento di vaccini, oltre che in una lunga storia di esitazione vaccinale nel paese,
ampiamente diffusa sia nella popolazione generale che fra gli operatori sanitari.

Dunque, l’accoglienza dei migranti dovrà fare i conti anche con queste criticità, le quali potrebbero essere aggravate – si legge nella circolare – dalle precarie condizioni igienicosanitarie associate alla crisi.

Le raccomandazioni per i minori di 18 anni

Particolari raccomandazioni vengono rivolte alle Asl a tutela dei minori di 18 anni di età.

Soggetto mai vaccinato, con documentazione insufficiente e stato vaccinale incerto: è raccomandata l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.

Soggetto regolarmente vaccinato nel Paese di origine e con stato vaccinale adeguatamente documentato: è raccomandata l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, per l’eventuale completamento del ciclo vaccinale primario o i successivi richiami.

Carla Virzì

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