Categorie: Università e Afam

Guida pratica all’iscrizione all’università: cosa bisogna sapere

Con l’inizio di settembre è incominciato il mese dei test d’ingresso per le università. Questo significa che per i neodiplomati è arrivato il momento di iscriversi ufficialmente al corso di studi scelto. Ma il mondo universitario, con la sua complessa burocrazia, può spaventare: districarsi tra i moduli, le scadenze e le segreterie può risultare difficile, soprattutto per chi non era abituato ad occuparsi da solo e in prima persona della parte amministrativa scolastica.

In realtà bisogna soltanto prendere consapevolezza del fatto che all’università bisogna cavarsela da soli anche in questo, oltre che nella gestione dello studio. Ma una volta entrati nel meccanismo le cose sembreranno meno complicate.

Innanzitutto, dopo aver scelto il corso di studi al quale ci si vuole iscrivere ed aver appreso che tipologia di test bisognerà affrontare, è necessario immatricolarsi presso l’ateneo per poter sostenere il test stesso. Come già spiegato (http://www.tecnicadellascuola.it/item/21843-universita-test-d-ingresso-un-po-di-chiarezza-sulle-varie-tipologie.html), i corsi di laurea possono essere a numero chiuso, a numero aperto o ad accesso programmato a livello nazionale.

Ovviamente, nel caso in cui la scelta ricada su un corso di studio a numero chiuso, è bene avere un’alternativa valida, un piano B al quale ricorrere qualora l’esito del test non dovesse essere positivo.

Una volta superato il test è necessario procedere all’iscrizione vera e propria: bisogna prestare attenzione alla data di scadenza, solitamente indicata sul sito della facoltà o del dipartimento del corso scelto. La data non è standard per tutti ma varia di facoltà in facoltà. Per iscriversi è necessario avere il numero di matricola, i propri dati anagrafici e il modello ISEE: quest’ultimo è indispensabile per determinare l’entità delle tasse da pagare o per ottenere una riduzione su queste (e anche per richiedere delle borse di studio a fine anno accademico). Dal 2015 il modello ISEE non ha più validità annuale, dunque a gennaio del nuovo anno bisogna recarsi presso il CAF per calcolarlo di nuovo indipendentemente dalla data di emanazione del precedente.
Perciò in base al proprio ISEE si paga la prima rata, nella quale figura sempre anche la tassa regionale per il Diritto allo studio. Solitamente il termine ultimo per saldarla è circa metà novembre, mentre la seconda va pagata entro marzo dell’anno successivo. È però possibile, se lo studente lo preferisce, saldarle tutte e due insieme. Qualora i pagamenti avvenissero oltre il termine fissato, al normale importo sarà aggiunta una piccola sovrattassa.

Dopo il primo anno, tra settembre e novembre, si effettua l’iscrizione all’anno successivo e si paga nuovamente la prima rata annuale. Naturalmente se non si è in regola con i pagamenti gli studenti non possono sostenere gli esami durante le sessioni previste nel corso dell’anno accademico.

Giulia Mirimich

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