Forse c’era da aspettarselo e in ogni caso non è una novità che gli hacker, seguendo il loro mestiere e la loro vocazione, mettano le mani sulle piattaforme e dentro i portali più sensibili, bloccandoli; e così hanno fatto col registro elettronico gestito da Axios, una delle piattaforme che fornisce i servizi per la scuola digitale.
Ed è stata proprio l’azienda a denunciare di essere sotto attacco di hacker, allertando la polizia postale che sulla vicenda sta svolgendo una serie di accertamenti e che da giorni è anche a lavoro su una serie di intrusioni verificate durante lezioni on line su diverse piattaforme utilizzate da docenti e studenti. Ma è anche in costante contatto con i tecnici dell’azienda per capire cosa è accaduto e risalire agli autori.
«La nostra struttura – afferma Axios – è continuamente vessata da attacchi informatici (tipo DDoS) da parte di hacker. Abbiamo bloccato questo attacco grazie al tempestivo intervento» ma «purtroppo il servizio nella giornata di oggi potrà subire delle alterazioni e non funzionare regolarmente». La società aggiunge che «i nostri sistemi sono sicuri, ma l’enorme numero di accessi fraudolenti blocca il regolare accesso ai servizi».
Anche la piattaforma “Impari” nei giorni scorsi è stata oggetti di attacchi informatici.
In ogni caso attacchi a lezioni on line sono stati segnalati anche da diversi istituti che si avvalgono di altre piattaforme, cosicchè molte scuole stanno correndo ai ripari come possono: ad esempio assegnando all’amministratore della videolezione, ovvero al docente, la funzione di esclusione dei partecipanti per eliminare eventuali estranei che si introducono nella classe virtuale.
Ma non solo, molti Istituti hanno anche reso obbligatorio l’accesso alle piattaforme solo con l’account della scuola, escludendo ed inibendo le funzionalità di accesso agli account privati degli studenti. In questo modo sono tracciabili e si possono identificare eventuali incursioni di esterni.
La preoccupazione di molti dirigenti scolastici riguarda anche la tutela della privacy di minorenni e i possibili atti di cyber bullismo attraverso filmati o immagini della vita scolastica virtuale carpita in maniera pirata.
E infatti hanno inviato mail agli studenti e ai genitori ricordando esplicitamente «il rispetto della normativa vigente sulla privacy» e mettendo in guardia sul cyber bullismo sottolineando che è «assolutamente vietato estrarre e/o diffondere foto o video registrazioni relative alle persone presenti in videoconferenza e alla lezione on-line».
Fra l’altro, hanno fatto presente, come «la violazione delle norme sulla privacy e su eventuali comportamenti lesivi della dignità dell’immagine di altre persone e atti individuali come cyberbullismo, comportano la responsabilità civile e penale in capo ai trasgressori e a coloro che ne hanno la responsabilità genitoriale».
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