Come dimenticare il fatto che da qualche anno a questa parte con preoccupante anticipo già in tanti sapevano il contenuto delle tracce delle prove scritte agli esami di stato? E fino all’anno scorso l’invio avveniva con buste regolarmente sigillate e affidate alle forze dell’ordine che poi provvedevano a recapitarle ad ogni scuola. E se già con quelle sperimentate cautele si verificavano fughe, che succederà ora che i plichi sono affidati a buon volere dell’etere e alla paziente capacità degli informatici ministeriali e periferici?
E’ vero che a maggio il Ministero metterà in campo delle prove per verificare il corretto funzionamento della procedura, ma è anche vero che ci sono tutte le possibilità che le tracce potrebbero essere decriptate durante l’invio ad ogni scuola o addirittura in contemporanea, magari entrando nella posta di qualche scuola un po’ più “sprovveduta”. Studenti.it come al solito condisce di pepe la scelta rivoluzionaria del Miur di modernizzarsi e avverte: “prima magari bastava convincere il bidello a fare una fotocopia della traccia, ora bisognerà reclutare esperti hacker per riuscire a scaricare il plico. Gli esperti di informatica sono allertati!”
Ma pone pure un quesito importante: e se il giorno dell’invio in qualche scuola non funzionassero i sistemi telematici e non si riuscisse a scaricare il plico? Un guasto qualsiasi, anche la mancanza di energia elettrica.
L’attesa si fa interessante, pare di capire, e l’esperimento è demandato al 20 e 21 giugno, quando finalmente sapremo chi vincerà la battaglia:hacker o informatici del ministero?
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