Ogni anno, con l’arrivo di fine ottobre, si riaccende il dibattito tra Halloween e la festa di Ognissanti. Separate solo da un giorno sul calendario – il 31 ottobre e il primo novembre – le due celebrazioni hanno alle spalle una lunga storia intrecciata. Halloween ha origini antiche, legate ai culti pagani del mondo celtico, ed è poi approdata negli Stati Uniti, dove ha assunto i tratti di una festa colorata e spaventosa. Nel tempo, questa tradizione è ritornata in Europa, cambiata e arricchita, per trasformarsi in una giornata di maschere, scherzi e dolciumi, ormai attesa da adulti e bambini.
In questo periodo dell’anno le scuole italiane si preparano a celebrare Halloween coinvolgendo i bambini in piccoli laboratori creativi. Tra zucche intagliate e mostriciattoli di carta, i più piccoli si avvicinano a questa festività attraverso lavoretti manuali che stimolano la loro creatività. Ma non dimentichiamo il significato della festa di Ognissanti, celebrata il giorno seguente, che rimane fondamentale nella tradizione cristiana, in cui si onorano tutti i santi e martiri della fede.
Come riporta Repubblica, è proprio in risposta alla crescente popolarità di Halloween che una parrocchia a Giovinazzo (Bari) ha ideato una festa alternativa, ribattezzata “Festa della luce.” L’evento, che si terrà il 31 ottobre, mira a riscoprire le radici spirituali della festività, offrendo un momento di gioia in un contesto che mette al centro i valori cristiani. Sulla locandina dell’evento campeggia la scritta “In paradiso ci si diverte”, accompagnata da allegre illustrazioni di bambini vestiti da santi, come San Francesco e Santa Rita.
L’invito della parrocchia è chiaro: anziché travestirsi da figure inquietanti, come scheletri o vampiri, i partecipanti sono incoraggiati a impersonare un santo. Questa proposta vuole educare i bambini e le famiglie a riscoprire il valore di Ognissanti, allontanandosi dal consumismo di Halloween per avvicinarsi a una celebrazione più spirituale.
La “Festa della luce” diventa così un’occasione per trasmettere messaggi di gioia e spiritualità ai più piccoli, coinvolgendoli in giochi, musica e dolci. “Condividendo questi momenti insieme – si legge nella pagina Facebook della chiesa – i ragazzi imparano a crescere con i giusti valori e le tradizioni, scoprendo la bellezza di essere santi, che in fondo significa essere felici”.
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