“I bambini che partecipano a questi festeggiamenti spesso si impauriscono, avvertono sentimenti di oppressione e aggressione, e sono inclini al suicidio”, ha scritto il dicastero in una lettera, riportata dall’edizione on-line del quotidiano ‘Kommersant’.
Le autorità hanno invitato le scuole a organizzare, piuttosto, eventi ispirati ai valori tradizionali russi. La stessa Chiesa ortodossa locale si è espressa contro la ricorrenza che, a suo dire, “celebra il culto della morte e del diavolo”. La rivolta anti-Halloween ha contagiato anche la vicina Stavropol dove, oltre a funzionari pubblici e religiosi ortodossi, persino i cosacchi si sono uniti nel chiedere la cancellazione di un party organizzato nel località termale di Pyatigorsk.
Originariamente nata per celebrare la fine della stagione calda, Halloween ha acquistato sempre maggiore popolarità in Russia a partire dal crollo dell’Unione Sovietica, con i primi party organizzati a fine anni ’90.
Nel 2003, ricorda l’agenzia di stampa statale ‘Ria-Novosti’, il dipartimento per l’Istruzione della città di Mosca ha consigliato di non svolgere più festeggiamenti nelle classi elementari e medie.
La festa del ‘dolcetto o scherzetto, che per tradizione cade la notte del 31 ottobre, non è la sola considerata impropria dalla parte più conservatrice della società russa. Anche San Valentino è vittima di annuali censure, con le autorità ortodosse e alcuni funzionari pubblici che vi vedono “influenze negative sui valori morali e l’integrità spirituale dei giovani”.