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Handicap, questa parola non si potrà più usare: lo dice la ministra Locatelli. Ma per la verità il termine è in disuso da 20 anni almeno e dal 2009 è persino “vietato”

In una intervista rilasciata alla testata In Terris la ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli ha sottolineato che con la legge 227/2021 è stata finalmente modificata la legislazione ordinaria in materia di disabilità.
“Le parole e le espressioni ‘handicap’, ‘portatore di handicap’, contenute nella legge 104 del 1992 e richiamate in tutte le leggi – ha detto la Ministra – dovranno essere sostituite dall’espressione ‘persone con disabilità’, in linea con quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti per le persone con disabilità. Diamo così una risposta alle tante richieste che negli anni ci sono state e soprattutto chiariamo che dobbiamo sempre parlare di Persone”.
“Utilizzare le parole giuste e cambiare il linguaggio – ha concluso Locatelli – aiuta a compiere un salto culturale, e può creare un’attenzione diversa anche tra le persone”.

Per la verità va detto che, almeno in ambito scolastico, il termine “handicap” è scomparso già da molto tempo.
Assai prima del 2021 abbiamo avuto importanti testi normativi che usavano parole diverse.
Per esempio il decreto legislativo 66 del 2017 già nel titolo è avanti rispetto alla legge 104/92: “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.
Il decreto derivava da una delega contenuta nell’articolo 1 comma 181 della legge 107/2015 che prevedeva appunto norme applicative in materia di “promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione”.

Nei Regolamenti del 2009 e del 2010 derivanti dalla “Riforma Gelmini” non si usava più la parola “handicap”.
Il termine compare invece ancora nel testo della legge 62 del 2000 sulla parità scolastica: “Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l’insegnamento è improntato ai princpi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap”.
Già nello stesso anno nella legge 328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) si usava l’espressione “persona disabile).
Da quel momento in avanti il termine handicap diventa sempre più desueto fino a sparire del tutto.

Ma la legge che ha determinato la definitiva sostituzione del termine handicappato con le parole “persona con disabilità” è stata la n. 18 del 2009 con la quale l’Italia aveva recepito la Convenzione Internazionale ONU 2006 sui diritti delle persone con disabilità.

A conti fatti, quindi, il termine “handicap” e l’espressione “portatore di handicap” sono cadute in disuso nei testi normativi agli inizi di questo secolo e in ambito scolastico sono scomparsi del tutto dai documenti ufficiali da più di 15 anni.

Reginaldo Palermo

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