I lettori ci scrivono

Hanno ancora senso gli esami a scuola?

Ha ancora un senso fare gli esami a scuola dal momento che gli alunni sanno che saranno tutti promossi? Nella preparazione degli esami sia di III media che quelli di maturità c’è un grosso lavoro a monte che devono fare gli insegnanti, ossia quello di compilare un mare di carte per poi andare a certificare che tutti gli alunni hanno raggiunto le competenze.

L’esame è sicuramente un momento importante e significativo nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di II grado e da questa è il pass per iscriversi all’università. Un tempo gli esami di terza media e di maturità avevano un certo valore e una importante valenza formativa.

Nel corso degli anni abbiamo assistito, tuttavia, ad un vero e proprio svoltamento dell’esame di stato dei due cicli d’istruzione i quali sono stati letteralmente svuotati dei loro contenuti tanto da diventare una sorta di “passerella” davanti alla Commissione esaminatrice.
Le continue riforme hanno reso l’esame di stato privo del suo effettivo valore educativo e formativo e gli alunni sono ormai consapevoli che, anche, all’esame, non si boccia più, tanto che le percentuali dei non ammessi e di quelli che non hanno superato l’esame di maturità è insignificante, mentre la percentuale dei licenziati in terza media e dei maturati è molto elevata.

Quindi che valore hanno ancora gli esami? L’ultima mini riforma dell’esame di maturità, voluta dal Ministro Bussetti, con il secondo scritto che si basa sulle due discipline più importanti del corso di studi, “spaventa” gli studenti per la novità che apporta….ma possono dormire sonni tranquilli. Il lavoro grosso lo faranno i docenti.

Mario Bocola

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