Il fenomeno è sconosciuto, quasi “invisibile” come i soggetti che ne soffrono: si chiama “Hikikomori”, in giapponese significa “stare in disparte” e colpisce più adolescenti di quanto si possa immaginare.
Non si vedono perché la loro vita si svolge interamente in una stanza: la loro camera da letto. Si rifiutano di uscire, di vedere gente e di avere rapporti sociali. In quella stanza leggono, disegnano, dormono, giocano con i videogiochi e navigano su Internet.
Ma soprattutto proteggono loro stessi dal giudizio del mondo esterno.
Chi attribuisce la colpa del disagio alle nuove tecnologie sbaglia, perché le cause sono molteplici e il fenomeno è sorto prima dell’avvento del pc.
Se tuttavia, specifica Agi, l’isolamento può durare alcuni mesi o anni, ma non si risolve mai spontaneamente.
Secondo l’esperto l’hikikomori è un meccanismo di difesa messo in atto come reazione alle eccessive pressioni di realizzazione sociale tipiche delle società capitalistiche economicamente più sviluppate.
“L’hikikomori è il frutto di una società che esercita sui ragazzi una serie di pressioni che vanno dai buoni voti scolastici, alla realizzazione personale, alla bellezza fino alla moda”.
Ragazzi e ragazze si trovano così a dover colmare virtualmente il gap che si viene a creare tra la realtà e le aspettative di genitori, insegnanti e coetanei. Quando questo gap diventa troppo grande si sperimentano sentimenti di impotenza, perdita di controllo e di fallimento.
I primi segnali arrivano generalmente dalla fase pre-adolescenza fino a quella adulta, don due passaggi chiave: l’inizio e la fine delle scuole superiori.
Il primo segnale preoccupante sono le frequenti assenze a scuola, tanto che l’assenteismo – che può durare anche anni – è frequentissima nei casi di hikikomori.
Tra gli altri principali campanelli d’allarme ci sono:
Quanti sono e chi sono gli hikikomori italiani
In Italia alcune stime (non ufficiali) riportano almeno 100.000 casi.
“La maggior parte dei ragazzi hanno tra i 15 e i 25 anni, ma non mancano casi più giovani o più adulti. Provengono da famiglie benestanti e spessissimo sono figli unici in quanto subiscono le maggiori aspettative genitoriali. In moltissimi casi sono figli di genitori separati. Sono ragazzi molto intelligenti, che non hanno alcun problema a livello scolastico e che hanno poco in comune con i compagni di classe”.
Le cause sono varie, ma alla base c’è una fragilità caratteriale dei ragazzi che provano dolore e disagio nel vivere alcune situazioni sociali. L’hikikomori sarebbe infatti il risultato di una serie di concause caratteriali, sociali e familiari.
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