In questi giorni il tema caldo dell’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole italiane può essere rivisto alla luce di quanto sia importante anche la prevenzione per le malattie sessualmente trasmettibili e l’AIDS, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale contro l’AIDS, che ogni anno a inizio dicembre rappresenta un’importante occasione per promuovere prevenzione e assistenza. Il World AIDS Day è dedicato ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS Acquired ImmunoDeficiency Syndrome, dovuta alla diffusione del virus Hiv.
In occasione del recentissimo World AIDS Day l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso un report sullo stato attuale della diffusione della malattia.
La sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv, che riporta i dati relativi alle persone che risultano positive al test HIV per la prima volta, è stata istituita nel 2008 e dal 2012 ha copertura nazionale. Nel 2022, sono state segnalate 1.888 nuove diagnosi di infezione da Hiv pari a un’incidenza di 3,2 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti. Dal 2012 si osserva una diminuzione delle nuove diagnosi, con un leggero aumento negli ultimi due anni post-COVID-19. L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi Hiv, nel 2022 si colloca al di sotto della media stimata dei Paesi dell’Europa occidentale e dell’Unione Europea.
Per fascia di età, tale diminuzione è più evidente tra coloro che hanno tra i 25 e i 49 anni e interessa maggiormente i maschi, mentre nella fascia 15-24 anni si è osservato un aumento nel periodo 2015-2017 sia in maschi che in femmine.
Il numero di casi pediatrici si è drasticamente ridotto nell’ultimo ventennio e nel 2022 non si è registrato nessun caso.
Secondo una recente indagine di SocialCom per Anlaids- Associazione Nazionale per la lotta contro l’Aids del Lazio, i giovani sono poco informati su Hiv e come prevenire l’infezione, che, se diagnosticata in tempo, può evitare l’Aids. Inoltre, su web e social i giovani non parlano di Hiv e AIDS.
L’educazione alla sessualità è generalmente molto legata ad una tradizione di tipo sanitario basata sulla prevenzione dei rischi, con interventi sporadici e non continuativi. Solo in un ristretto numero di casi in Italia viene applicata una visione olistica dell’educazione alla sessualità, la Comprehensive Sexuality – Education, SE che comprende anche gli aspetti emotivi e affettivi, prevede obiettivi più ampi, di inclusione e valorizzazione della diversità.
Se a livello globale si osserva la diffusione di un approccio alla SE sempre più inclusivo e basato sui diritti, comprendente tutte le tematiche relative alla sessualità, nel nostro Paese persistono importanti criticità.
L’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (UO RCF) del Dipartimento Malattie Infettive svolge periodicamente interventi di prevenzione dell’HIV/AIDS/IST rivolti agli studenti e alle studentesse della scuola secondaria di 1° e 2° grado. L’obiettivo è di fornire un’informazione corretta dal punto di vista scientifico, rispondente ai reali bisogni informativi dei giovanissimi, mediata attraverso un linguaggio diretto e di facile comprensione. Per raggiungere l’obiettivo è stato predisposto un percorso standardizzato, caratterizzato da fasi e da strumenti operativi, che di volta in volta possono essere adattati alle specifiche caratteristiche del gruppo-classe.
Inoltre, a livello locale ci sono numerose iniziative per la prevenzione rivolte alle scuole. Citiamo, per esempio, il “Progetto scuole”, campagna di educazione, informazione e prevenzione che nell’anno scolastico 2022/2023 ha già coinvolto oltre diecimila studenti di 54 scuole superiori tra Roma, Latina e Viterbo; il piano di «Prevenzione&Ascolto» per dare supporto psicologico alle persone che hanno ricevuto la diagnosi di Hiv; il progetto «Facciamolo Rapido», in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani di Roma, che permette di fare gratuitamente il test salivare Hiv e avere una risposta in 20 minuti presso la sede Anlaids Lazio, agevolando l’accesso, in una struttura non sanitaria, di persone che per pudore e vergogna non si rivolgono a strutture sanitarie.
Esiste anche un numero verde nazionale al quale gli studenti possono fare riferimento (TV AIDS e IST 800 861061 – Sito Uniti contro l’AIDS)
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