Tutto e il contrario di tutto quello che trapela sulla ipotesi di riforma della Scuola del Ministro Giannini
Un numero è, però, ricorrente ed è il 36 che molti appassionati del lotto si sono apprestati a giocare su tutte le Ruote. Altri hanno preferito puntare sull’ambo secco: 18 e 36 mettendo insieme “Sangue “ (18) e “Castagnelle- nacchere-” (36). Quelli piu’ attenti alle statistiche sui numeri ricorrenti stanno decisamente puntando sul terno: 24 ( “le guardie” o “la pizza”) 18 e 36.
Staremo a vedere chi ci avrà “azzeccato.
Non è comunque la prima volta che i numeri tengono banco nelle varie ipotesi di riforma della Scuola annunciate in questi ultimi anni.
Ci aveva già provato il Ministro Profumo che fu costretto “a furor di popolo” a fare marcia indietro sull’ipotesi di portare da 18 a 24 ore l’orario settimanale dei docenti che, è bene ricordarlo, sono già impegnati per un totale di 80 ore l’anno, oltre il normale orario, per i consigli di classe e di istituto e per la preparazione e la correzione dei compiti senza alcuna “pecunia” aggiuntiva allo stipendio
Adesso è la volta del Ministro Giannini che , in tandem col sottosegretario Reggi, “doppia” l’ex ministro e lancia l’ipotesi delle 36 ore.
Per la verità non si comprende ancora a cosa si riferisca il fatidico “36”.
Raddoppio dell’orario di lavoro per tutti, senza aumenti stipendiali, oppure “a domanda” per quelli che vogliono impegnarsi di piu’ e impinguare (sia pure miseramente) il gia misero stipendio?
Insomma: docenti junior e docenti senior di morattiana memoria?
Se così fosse ,è lecito chiedersi con quali risorse si intende supportare il cambiamento?
Forse raggranellando qualche spicciolo impegnando i docenti di ruolo in supplenze brevi sulla pelle degli oltre 500 mila precari stipati in graduatorie in attesa perenne di un ruolo , di un incarico o di una supplenza (anche breve) che consenta loro di alimentare un sogno vecchio di decine di anni.
Sia l’allora Ministro Profumo che l’attuale Ministro Giannini, sognano , inoltre, una scuola aperta dalle 8 alle 22.
Magari senza personale ATA , ridotto al lumicino dai pesanti tagli di questi anni.?
Magari con DSGA impegnati su due, tre o quattro fronti e con sedi anche molto distanti tra loro.?
Magari con Dirigenti scolastici titolari e reggenti tuttofare.?
E perché no? Con docenti già costretti a lavorare in aule anguste e in “classi pollaio” con buona pace della didattica e della sicurezza.?
Orario continuo dalle 8 alle 22 in un momento in cui molti assessori provinciali all’Istruzione , in controtendenza a quanto annunciato, hanno chiesto ai vari Dirigenti scolastici di rimodulare l’orario su 5 giorni settimanali nel tentativo di risparmiare sulle spese di gestione considerata l’assoluta mancanza di fondi per il riscaldamento, condizionamento (quando c’è) ecc.?
Staremo a vedere!
Nel frattempo anch’io, come Peter Van Wood o come Renato Carosone, “Ho giocato tre numeri al lotto”….
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