Sciopero del 30 maggio. I dati dimostrano che c’è stata comunque un’alta adesione rispetto agli anni passati anche se mi dispiace constatare che tra quelli che non hanno aderito ci sono stati quasi 70.000 assenze per altri motivi (diciamo per lo più persone che hanno preferito non perdere le 60/70 euro di trattenute, facendo finta di scioperare).
70.000 assenze in un giorno sono tantissime, dato molto superiore alla media giornaliera. Non sappiamo se la manifestazione di Roma porterà a qualcosa, se questi quasi 150.000 docenti in sciopero possano ottenere qualcosa.
Una cosa è certa: loro hanno saputo tener alta la testa, hanno salvato la propria dignità. E lo hanno fatto, come dicono in tanti, “regalando” allo Stato 6,2 milioni di euro. Ma perché lo hanno fatto? Per la SCUOLA, per i nostri figli. Perché si sono opposti (loro) al DL 36 che allontana in modo significativo il termine di insegnamento da quanto riportato dalla nostra Costituzione e precisamente con riferimento all’articolo 33 che parla di LIBERTA’, termine negli ultimi tempi sempre più bistrattato.
Il Decreto non fa altro che incentivare le diseguaglianze, limitare le conoscenze e formare solo “manovali” obbedienti che non siano in grado di pensare con la propria testa.
Il tutto, come se non bastasse, corredato da un futuro Codice di Comportamento per gli insegnanti che ha solo l’amaro sapore di un obbligo nei confronti del personale ad appore un bavaglio sulle ingiustizie e sulle cose che non vanno nel mondo della scuola, e questo solo per garantire una figura surreale, esclusivamente positiva (non sia mai che se ne parli male) del nostro governo centrale, del nostro Ministero. Questi erano i motivi più importanti che altri insegnanti hanno ignorato, probabilmente perché stanchi, disillusi o poco combattenti.
Bisogna alzare la testa per non rovinare il futuro dei nostri figli e se dico questo sono tutt’altro che esagerato perché la scuola italiana ha veramente bisogno di essere salvata prima che sia troppo tardi!
Rosario Melissa
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