Il capo dipartimento Versari il 21 luglio ha ricordato che Il compito che spetta a ciascuno di noi è quello di “cucire per ogni scuola un abito su misura”, e, dentro ogni scuola, un abito su misura per ciascun allievo, come indicava Edouard Claparède già nel 1920, scrivendo ne “La scuola su misura”: “Quando un sarto fa un vestito […] lo adatta alla corporatura del cliente e se questo è grosso e piccolo, non gli fa indossare un abito troppo stretto …”.
Vorrei applaudire a cotanta modernità di idee, ma scopro che Lei, Professor Ministro Bianchi, superando il mio contratto di lavoro, ha deciso che mi dovrò formare, per 25 ore obbligatorie e gratuite, per garantire l’inclusione; a me neanche un soldo, ai formatori e alle scuole Polo 10 milioni di euro per il 2021.
Se, come sembra, saranno 700 000 i docenti impegnati in questa formazione forzata, lei ha investito ben 14 euro a docente, io, invece, ci ho investito una vita di passione per il mio lavoro, passione che mi ha portata a non lasciare mai indietro gli ultimi.
Ho iniziato la mia esperienza, come animatrice “con specifico riferimento agli alunni portatori di handicap” nell’A.S. 1980 – 81, poi ho svolto il lavoro di educatore, per almeno un lustro, presso un servizio territoriale per l’handicap e infine sono approdata a scuola con un concorso nel 1991.
Ora, vicina ai miei 60 anni, Lei dimentica tutta la mia storia ed esperienza, ore e ore di aggiornamenti di vario tipo, scelti da me, e tanta esperienza in classi in cui il sostegno arrivava quando arrivava, non veniva sostituito, non veniva attribuito se non per poche ore.
No, Professore, Lei ci sta svalutando.
Il mio ultimo corso sull’argomento di 10 ore risale a maggio scorso sul tema “Corso rapido sulle ultime novità in materia di inclusione: progetto individuale e PEI.”
Sa perché l’ho fatto? Perché le norme dicono una cosa e la realtà è un’altra! Il PEI lo fanno i docenti e nessun altro, purtroppo.
Ma ancora prima, percorso concluso il 19/02/2020, ho partecipato a 40 ore di formazione con prove di verifica in ciascun modulo e un questionario di valutazione finale “Corso di formazione MOOC sui disturbi del neurosviluppo: autismo/i”.
E se andiamo indietro nel tempo sono stata fin dal lontano novembre 1990 a Trento all’ VIII Congresso Internazionale “Stili di insegnamento, stili di apprendimento, handicap. Il 4 marzo 1991 ho partecipato al Convegno Internazionale Didattica 2000 formandomi proprio sul tema “Apprendimento, handicap e nuove tecnologia”.
Ora Lei non solo non mi lascia scegliere se andare o no in pensione, ma mi grava di un altro corso gratuito e poco efficace.
Lei ha commissionato un abito per i docenti che non è stretto, non è largo, è semplicemente inutile o, chissà, forse invisibile agli occhi dei bambini e a quelli dei pochi adulti che li amano.
Laura Razzano
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