Didattica

Ho un figlio adolescente in ansia per il Covid: come mi rapporto con lui?

Ho un figlio adolescente in ansia per il Covid: come mi rapporto con lui? Come affrontare l’ansia da Covid in età da scuola dell’infanzia e primaria o secondaria di primo grado? Quali strategie da adottare in casa per andare a placare quest’ansia?

Ce ne parla lo psicologo Marco Catania nell’ambito della nostra nuova rubrica SOS genitori Covid.

Fondamentalmente ci sono due strade da seguire, ci suggerisce lo psicologo Catania.

L’ansia del genitore

La prima strada da seguire è lavorare sull’ansia propria, ovvero quella del genitore, che lo psicologo definisce ansia radioattiva, nel senso che viene recepita anche da chi sta intorno, il bambino che la assorbirà.

Se proviamo delle forti emozioni, chi ci sta attorno le percepisce. Così è per la gioia, così è per l’ansia e per la paura, ci spiega l’esperto.

Lavorare, da genitore, sulla propria ansia, quando questa raggiunge picchi importanti, comporta un doppio beneficio: un maggiore benessere per se stessi e un maggiore benessere per i propri figli.

L’ansia del figlio

Altra strada da percorrere è quella che ci spinge ad agire sulla rassicurazione del bambino, qualora egli abbia delle insicurezze proprie, magari percepite da altri parenti, dai compagni, da qualcosa sentita in televisione. I bambini sentono del Covid e lo vivono come un fantasma invisibile che spaventa gli adulti, pronto a fare loro del male, operando nel buio.

Come affrontare la paura? Più la allontaniamo, più si trasforma in panico, ci avverte Marco Catania. Al contrario, se andiamo incontro al fantasma, il fantasma sparisce, se parliamo dell’argomento, la paura diventa coraggio. Mai fare finta di nulla, ma guardare in faccia la paura.

I contenuti per i bambini

Tuttavia non è il cosa facciamo, ma il come lo facciamo, ad avere importanza. I contenuti da andare a proporre ai bambini devono essere emotivamente sostenibili, comprensibili. Il bambino deve riuscire a metabolizzare quel contenuto, dunque non gli si può spiegare in maniera troppo puntuale la questione sanitaria. Piuttosto bisogna trasformare lo storytelling del Covid adeguando la storia all’età del bambino. L’importante è inserire nella storia l’elemento della difficoltà che mette a dura prova il protagonista, che, armato di coraggio, affronterà il pericolo e sconfiggerà il nemico misterioso. Nella scuola dell’infanzia potrà essere utile tradurre in disegni lo storytelling, per placare l’ansia da Covid in modo immediato e diretto.

I contenuti per gli adolescenti

Per le superiori nessuno storytelling di finzione. Anche un adolescente sente l’ansia da Covid, ma con lui bisognerà parlare chiaramente, seppure mettendo in luce la possibilità di superare le difficoltà. Le difficoltà restino difficoltà, ma superabili con il giusto impegno e senso di responsabilità. Anche in questo caso il contenuto, seppure adeguato all’età dei ragazzi, sia reso cognitivamente ed emotivamente sostenibile.

Ma ricordiamolo: qualsiasi strategia suonerà finta se il livello di ansia del genitore è eccessiva perché chi trasuda ansia mostra con evidenza al bambino o al ragazzo un tale stato d’animo. Sii tu il primo modello per tuo figlio, conclude lo psicologo.

L’ansia e la paura sono emozioni normali in questo periodo. Il problema è saperle gestire, impedendo che si trasformino in pericolosi attacchi di panico.

Per saperne di più, vai alla rubrica SOS genitori Covid.

Redazione

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