Un’insegnante romana precaria di Lettere racconta la sua storia alla ‘Tecnica della Scuola’: lo fa ai Fori imperiali durante la manifestazione del 12 ottobre “Un’altra scuola è possibile”, mentre sfilano migliaia di docenti precari preoccupati, come lei, per un destino professionale che rimane sempre molto incerto.
“Sono un’insegnante di lettere, ho superato due concorsi: quello per Lettere alle superiori, con votazione 92 allo scritto e 97 all’orale, e il concorso per Lettere alle medie prendendo 92 allo scritto e 90 all’orale. Purtroppo sono risultata idonea, ma non vincitrice. Per potere diventare di ruolo sto facendo un percorso abilitante che comporta un impegno sia di tempo che di denaro molto importante”.
“Nonostante io abbia appunto superato le prove oggi sto di nuovo studiando le stesse cose che ho studiato per il concorso. E sto facendo un tirocinio, tra l’altro in una scuola dove io ho già lavorato: è una situazione comune a molti, addirittura c’è chi fa il tirocinio nella stessa scuola in cui lavora quando sappiamo che dovrebbe essere il contrario, perché bisognerebbe prima fare un tirocinio e poi lavorare”.
“Lavoro nella scuola da quattro anni e la situazione è questa: purtroppo non vedo attuata la parola merito, come vorrebbe il nostro Ministero che si chiama appunto Ministero dell’Istruzione del Merito, ma se abbiamo superato un concorso e abbiamo superato delle prove dovremmo quanto meno avere qualcosa in cambio”.
“Sto svolgendo un percorso formativo da 60 Cfu; purtroppo per soli due giorni non sono rientrata nel percorso da 30 Cfu che è quello per chi ha già tre anni di servizio. Il corso ha un costo molto elevato e abbiamo anche difficoltà a conciliarlo con il nostro lavoro: molti di noi si sono trovati nella condizione di dovere scegliere tra la formazione e il lavoro, altri invece stanno tentando di fare entrambe le cose ovviamente con una fatica notevole”.
“Per quanto riguarda me, nello specifico, vorrei che mi fosse riconosciuta l’idoneità per il concorso, vorrei che la graduatoria degli idonei scorresse: per la situazione di tutti, vorrei che ci fossero norme chiare e coerenti e uguali per tutti per accedere al lavoro di insegnante”.
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