La scuola? Si fa a casa. Non è uno scherzo, ma una tendenza, già ampiamente diffusa in America, che si affaccia da qualche anno in Italia.
Stiamo parlando di “homeschooling”, ovvero quando l’istruzione dei bambini si svolge a casa, con i genitori in veste di insegnanti.
La provincia di Cuneo si pone come battistrada per questo nuovo metodo di apprendimento. Infatti, diverse testimonianze di homeschooling si trovano nel territorio piemontese, dove alcune madri hanno scelto per i loro figli un percorso di “unschooling” uno dei diversi approcci di homeschooling, in cui non si segue un programma preciso per il bambino, ma l’apprendimento è fondato sulle passioni dell’ “alunno”.
L’homeschooling ha il vantaggio di impostare l’istruzione del bambino in modo personalizzato, senza vincoli di orari e con una metodologia immediata basata sull’esperienza quotidiana. Internet, in questo caso, rappresenta uno strumento validissimo che viene utilizzato molto dai “genitori – insegnanti” e questi anzi sottolineano quanto sarebbe utile se anche la scuola tradizionale lo utilizzasse in modo oculato.
A livello normativo la pratica è tutelata dall’articolo 30 della Costituzione, anche se rimane il problema degli esami di sbarramento. Infatti, in una circolare ministeriale del 18 dicembre 2014, è stabilito che “al termine dell’anno scolastico, l’alunno dovrà sostenere la prova di idoneità prima dell’inizio del successivo”.
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