Bambini maltrattati, donne picchiate dai mariti, alcolisti, tossicodipendenti. Per ciascuno un numero verde, una linea telefonica alla quale potere rivolgersi con fiducia alla ricerca di conforto. Dal 16 gennaio scorso, a Hong Kong, anche i professori possono contare su un operatore a cui confidare il proprio malessere. Soprattutto dopo che due docenti si sono suicidati a breve distanza l’uno dall’altro lanciandosi da una finestra di casa, pare a causa di uno stato depressivo provocato da un eccesso di lavoro. A Hong Kong, in questo inizio di 2006, la scuola sta vivendo un momento difficile. Giorni fa, alcune decine di migliaia di docenti e cittadini hanno manifestato, rivendicando una netta riduzione delle ore di lavoro e chiedendo la revoca di una riforma che – sostiene la stampa locale – per razionalizzare e ridurre i costi dell’istruzione sta letteralmente massacrando i docenti, costringendoli a lavorare addirittura fino a settanta ore settimanali. La prima risposta del Governo, in verità non molto apprezzata dai docenti che si aspettavano un altro genere di attenzioni, è stata quella di istituire un numero verde, funzionante ogni giorno dalle 8 alle 20. Gli operatori raccoglieranno i disagi, i malesseri e lo sconcerto di una categoria alla disperata ricerca della propria identità.